26 settembre 2019

Morte di un giornalista - Mauro Rostagno

La storia della mafia trapanese si intreccia a diversi segreti della storia italiana: Gladio, il traffico di armi e rifiuti tossici vero l'Africa.
Una mafia che ha avuto e ha rapporti con la massoneria, con uomini dello Stato e dei servizi.

Dopo Giancarlo Siani, oggi ricordiamo un altro giornalista italiano morto perché voleva fare il suo mestiere: raccontare i fatti di cui veniva a conoscenza, metterli assieme, analizzarli e raccontarli ai lettori.
Stiamo parlando di Mauro Rostagno, giornalista e sociologo ucciso una sera di 31 anni fa.

Di questo omicidio oggi conosciamo solo il nome di uno dei mandanti: sappiamo che Rostagno aveva filmato un aereo, all'aeroporto di Chinisia, da cui erano state scaricate alcune casse e caricate altre.
Da qui era partita l'indagine che legava assieme servizi, mafia e traffici illegali verso la Somalia.

“Rostagno mi disse che si era appartato vicino ad un vecchio aeroporto militare in disuso, a Trapani, e aveva visto atterare un aereo militare .. Aveva iniziato le sue indagini e appreso che l'aereo era destinato a portare viveri e medicinali in Somalia dive invece venivano esportate armi”Sergio Di Cori, amico di Mauro Rostagno, pagine 301, 302 (Dal libro 1994, l'anno che ha cambiato l'Italia)

A questo serve l'informazione libera e i giornalisti: andare a cercare le storie e raccontarle, anche quelle scomode che nessuno vorrebbe far conoscere (magari nascondendosi dietro l'ipocrisia del segreto di Stato, quello opposto dal Sismi ai magistrati).

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