25 ottobre 2005

L'importanza della televisione

Due cose mi chiedo sulla televisione.
La prima riguarda la relazione tra televisione e politica:
Se non esiste: perchè tutte queste discussioni su trasmissioni come Rockpolitik? Perchè la politica dovrebbe interessarsi di persone di spettacolo e fare liste di prescrizione (salvo poi smentirsi)?

Se esiste: allora è anormale che il premier abbia tre televisioni e sia influente sulle altre tre pubbliche.
Berlusconi e la sua maggioranza può anche cambiare le leggi come vogliono (e con un colpo di bacchetta far libido, lecito in sua fè): ma non il nostro buon senso.
Che dice che in Italia abbiamo un'anomalia da risolvere.

La seconda riguarda la satira: è di destra o di sinistra? Esiste satira di destra?
  • la satira è contro il potere: fa satira oggi Cornacchione contro Silvio, faceva satira il Guzzanti quando imitava Rutelli alle elezioni del 2001 (Silvio, ricordati degli amici!!!). Faceva satira la Guzzanti quando imitava D'Alema ... leggetevi l'articolo di Filippo Facci sul giornale Faceva satira anche Forattini, una volta: celebre la vignetta di Fanfani, dopo il divorzio (il tappo è saltato!).
  • Grillo è un comico che fa informazione: non fa satira. Travaglio è un giornalista, non un comico.
  • Celentano non ha fatto satira, giovedì scorso. Come dice Forattini sul libero "Celentano non fa satira. È una strumentalizzazione inaccettabile la sua, soprattutto perché viene fatta con i soldi nostri, perché la Rai la paghiamo noi". In America, in Inghilterra o in Francia il problema di criticare il premier non si pone. Perchè in Italia si tira in ballo la funzione pubblica della Rai solo quando fa comodo?
In ogni caso è triste vedere la politica che si occupa più dell'immagine che non della sostanza: che decide chi mandare a Unomattina perchè "le casalinghe sono più influenzabili, perché meno politicizzate".

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