Il commercio delle armi: un giro di soldi di 1,3 miliardi, valore raddoppiato rispetto ai dati del 2004. E poichè sui soldi non si sputa mai, molte banche italiane sono coinvolte in questo commercio.
Ma grazie alle pressioni di molte associazioni e riviste che da almeno sei anni hanno lanciato una campagna di pressione contro le "banche armate" e che si sono ritrovate in convegno a Palazzo Valentini, a Roma, qualcosa sta cambiando.
L'Italia è al primo posto in Europa, per l'esportazione di armi leggere e al secondo posto nel mondo.
Quali sono le principali banche coinvolte:
- Capitalia, che ha annunciato che nell’anno appena terminato il suo gruppo ha diminuito del 70% l'esposizione nel sostegno al settore delle armi
- Antonveneta: quella della scalata. Forse per questo che doveva rimanere italiana?
- BNL: come sopra.
- San Paolo IMI
Sul sito di nigrizia la relazione sulle opreazioni autorizzate dalle banche nel 2004.
Altre banche hanno preferito uscire, almeno parzialmente da questo commercio, come Banca Intesa che ha dimezzato la sua quota sul mercato, come Unicredit mentre Monte dei Paschi è uscita totalmente dal giro.
Technorati: banche armate, export armi
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