Se fosse un thiller, questo libro inizierebbe con l'assassinio dell'informazione. Quella che non vediamo più, in televisione e in parte sui giornali. Quella che non ci permette di poter discriminare tra politici onesti e disonesti, tra imbroglioni e persone al servizio degli altri.
Un crimine passato dalla morte della libertà in televisione, alle cesnure, fino alle mani sulla stampa.
Iniziamo dalle mani sulla TV e dall'accordo tra Rai e Mediaset.
Accordo che serviva a giustificare un unico monopolio televisivo (e in generale dei mezzi di comunicazione) e che permettesse a Fininvest di uscire dai debiti del 1994. E al suo principale di uscire dai guai giudiziari che si profilavano all'orizzonte per Mani Pulite.
In che modo? Raggiungendo un accordo con la Rai per l'abbassamento dei costi (con produzioni a basso costo: fiction, reality) e la divisione dello share a fifty-fifty. Gli autori infatti parlano di Rainvest e Querciaset.Dopo gli accordi con la Rai, occorreva sanare il conflitto di interessi, quello sollevato dalla Corte Costituzionale nel 1994.
Anche qui, grazie alla complicità della sinistra, Rete 4 che doveva finire sul satellite, è rimasta al suo posto.Prima il lodo Maccanico nel 1994, poi il fallito referendum del 1995: con Berlusconi che da una parte prometteva la vendita di un canale e dall'altra si muoveva per far entrare Mediaset in borsa.
E scaricare i propri debiti sulle spalle della borsa.Fino ad arrivre alla Gasparri, approvata anche con i voti della sinistra.
Per giustificare il regime bisogna prima eliminare i "giornalisti scomodi" e i cani sciolti: e vai con le epurazioni e le censure. Per completare il controllo sulla Rai servono anche gli "inciucio boys": gli uomini della (dis)informazione che stanno bene sia a sinistra che a destra.
Il libro mete in evidenza quei trabocchetti che servono a rendere più credibile questo "regime". Dal meccanismo del "panino" del TG1, fino alle trasmissioni di approfondimento che si assomigliano tutte, col conduttore che viene messo in angolo dal politico di turno (in uno scambio di tuoi che avviene solo in Italia).
Col conduttore dalle domande giuste al politico giusto: fateci caso, quali politici di sinistra si vedono sempre a Ballarò, a Porta a Porta?
Dalle mani sulla TV a quelle sulla stampa: dall'Unità di Colombo che viene aggredita dal "fuoco amico" dei DS, colpevole di non aderire alla linea morbida dell'opposizione (con la maggioranza si deve dialogare ...). Mentra nelle piazze la gente si mobilitava con i girotondi (nel 2002, 2003) e Nanni Moretti urlava "con questa classe dirigente non vinceremo mai", i DS ancora credevano alla favoletta della maggioranza democratica, che nel frattempo si approvava le sue leggi ad personam. Solo ingenuità?
Furio Colombo, attaccato da Fassino, da D'Alema e dai dalemiani, riformisti del Folglio, del Riformista, è costretto a dimettersi.
Infine la scalata dei "furbetti del quartierino": BNL, Antonveneta, RCS. Sempre con l'appoggio o la compiacenza degli enti di controllo (Fazio) e di una parte della classe politica. Quelli dell'inciucio, appunto.
Al temine del libro rimane addosso una sensazione di disgusto, per la spudoratezza con la quale si è instaurato questo clima di controllo dell'informazione.
Come è stato possibile: la sinistra dov'era? Dov'erano gli istituti di vigilanza? Per incapacità, a volte, per comodità, spesso, hanno fatto finta di non vedere. Spesso perchè complici di quegli affari sporchi: perchè un'informazione imbavagliata fa comodo a molto. Per questo Travaglio è così scomodo: perchè rappresenta la coscienza della sinistra. Come il "grillo parlante" di Pinocchio: saremo capaci di starlo ad ascoltare?
Speriamo un giorno di poter dire: c'era una volta la sinistra dell'inciucio. E ora non c'è più.
Gli attacchi virulenti di Berlusconi e dei suoi all'Unione, a Prodi e all'Unità fanno ben sperare.
I link su bol, ibs, burlibri e sul sito di Marco Travaglio
Technorati: Marco Travaglio, Peter Gomez, Inciucio
Cari italiani tutti ecco, ognitanto qualcuno che dice la verità sui politici sia di destra che di sinistra...... ma in fondo cosa cambia? Nulla, la politica italiana è lo specchio del costume italiano tutto, fatto di raccomandati quant'altro dove lo stato di diritto è e purtroppo sarà un'utopia. f.to Nottepiovosa
RispondiEliminaDopo aver letto questo libro ho iniziato a guardare in modo ancora più critico l'informazione dei Tg.
RispondiEliminaAldo
qualcsa può cambiare. hai visto w w w . p e r u n a l t r a t v . i t ? c'è una proposta di legge molto interessante. sarebbe il caso di sostenerla. travaglio è indicato tra i sostenitori ;-)
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