05 giugno 2006

Scemo di guerra di Ascanio Celestini

Ogni tanto la Rai si ricorda di essere un servizio pubblico e manda in onda trasmissioni culturali: come successo ieri, nella giornata che ricordava la Liberazione di Roma il 4 giugno 1944.

Su Rai3 è andata in onda la trasmissione teatrale di Ascanio Celestini "Scemo di guerra": un racconto, dalle memorie del padre, delle giornate che portarono alla liberazione della città eterna.
Tante storie personali che si intrecciano, alcune inventate, alcune vere come il Rastrellamento del Quadraro, il bombardamento di San Lorenzo, raccontate in un dialetto romanesco cui, grazie all'abilità di chi racconta, si entra subito in sintonia.

Lo sapevate che le mosche sono gli animali più intelligenti?
"Certo volte mio padre diceva che le scimmie sono animali intelligenti e diceva che pure le mosche sono intelligenti. Diceva che sono bestie perfette perchè tutti l’esseri umani al mondo rischiano di morire di fame tranne le mosche. Le mosche si mangiano i morti e la merda. Il mondo è pieno di merda e di morti e le mosche non muoiono mai di fame.
In tempo di guerra mio padre raccoglieva le pigne sugli alberi dell’Appio Claudio e un giorno vide un tedesco seduto sotto un pino. Il tedesco s’era levato l’elmetto e mio padre gli pisciò in testa per fargli uno scherzo. Il tedesco gli sparò addosso e ci mancò poco che ammazzasse mio padre.
Mio padre diceva che il tedesco c’aveva una chiazza rossa sulla faccia, una specie di voglia."
Ascanio Celestini si aggiunge alla lista dei moderni cantastorie, dopo Marco Paolini, Paolo Rossi, Dario Fo.

I link al sito di Celestini, del libro+DVD tratto dallo spettacolo e su drammaturgia.it
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1 commento:

  1. Ciao Alduccio, l'ho visto pure io Ascanio Celestini.. è uno spettacolo, insieme agli altri geni del teatro che hai citato in fondo.
    Io l'ho conosciuto dalle pagine della cultura del Manifesto, ma il momento in cui ho cominciato ad amarlo è stato quando l'ho visto dalla Dandini una domenica sera..
    Sono contento che l'apprezzi anche tu.
    Saluti, fydaije.

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