29 dicembre 2006

L'anno della svolta

Il 2007 sarà l'anno della svolta.
Anche il 2006 doveva essere l'anno della svolta, per la sinistra.
Strano anno, questo 2006: lungo, intenso, vibrante. Scandali, controscandali, inchieste, buffere ...
Ne siamo usciti, uguali a prima. Segno che il cambiamento, che ci aspettavamo, non c'è stato.
Colpa della sinistra che una volta al governo non è capace di portare avanti le sue idee? In grado, cioè, di fare sola opposizione?
Colpa del molto centro di questo governo di centrosinistra, che su molte questioni (ultima quella sui PACS), si trova sulla stessa onda di pensiero dell'opposizione?

Sono deluso da una sinistra che è stata solo capace di portare in parlamento persone come Luxuria, Caruso e Farina. Per non parlare di ex terroristi eletti o nominati come consiglieri.
Cosa hanno fatto o stanno facendo per il paese, ora che hanno l'investitura di poter governare?
Ho come l'impressione che il nostro voto, per un cambiamento, sia stato un voto di mantenimento. Di un sistema politico sempre più distante da un mondo reale.
Distante, per quanto riguarda la capacità di risolverne i problemi.
Vicini per quanto riguarda, invece, i difetti e i vizi.La politica diventata specchio della società di cui è rappresentante. Non più la politica dei migliori.

L'ondata di rinnovamento, che aveva portato in piazza migliaia di persone con i girotondi, attorno ad intellettuali come Moretti, Flores D'Arcais, chiedeva una classe dirigente diversa, migliore, che sapesse vincere e convincere.
Abbiamo un enorme serbatoio di entusiasmo, di energia, di idee anche, ma nessuno che le incanali nella giusta direzione. Il potere, delle lobby, dei monopoli, degli imprenditori privati che mendicano sempre allo stato, della chiesa è rimasto lì, immutato.

Rimaniamo allora in attesa, della svolta e degli effetti benefici di questa finanziaria. Non abbiamo fretta, ma non vogliamo aspettare altri cinque anni.

Nell'attesa, è il caso che i girotondini si mantengano in allenamento.

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