Terminati i clamori della manifestazione di Vicenza, Annozero torna a parlare dell'allargamento della base americana di Vicenza. Anzi, della nouva base di Vicenza che prenderà posto nell'attuale sede dell'areoporto civile Dal Molin.
Ma l'apertura del programma è dedicata agli scandali di questi giorni, Vallettopoli: Santoro ha preso l'impegno con Travaglio di affrontare questo scandalo in una delle prossime puntate.
Partendo dalla domanda: il ruolo della stampa nel nostro paese: dove i divorziati si battono a favore della famiglia; dove i parlamentari vanno in pensione a 50 anni e poi fanno leggi per innalzare letà pensionabile. Dove abbiamo parlamentari che fanno uso di droga e poi approvano leggi repressive contro l'uso di stupefacenti.
In Inghilterra esiste una trasmissione Question Time, dove della gente comune si alza e fa delle domande al politico di turno, senza che questo le conosca a priori. In Italia i politici preferiscono i saloto comodi e quando le domande iniziano ad essere incalzanti, scappano.
Si chiedeva Santoro: siamo sicuri che mettendo la mordacchia alle intercettazioni, saremo un paese più libero?
E anche ieri, nessuno poitico del governo era present in trasmissione: solo De Michelis per l'opposizione e Stefano Menichini, direttore di Europa, della Margherita.
La vicenda di Vicenza è scottante; nessun politico della vecchia maggioranza (che ha proso per prima la decisione dell'allargamento) e della nuova maggioranza (che prima parlava di riconsiderare il progetto, ma che poi ha mantenuto la vecchia scelta).
Il sondaggio SWG:
il 76% degli intervistati ritiene che l'Italia debba avere una politica autonoma dall'america.
il 68% ritiene la decisione di Prodi (di mantenere gli impegni) giusta
il 47% ritiene la manifestazione legittima
I comitati contro la base:
A supportare i motivo del no, in studio c'erano le "casalinghe arrabbiate": come Cinzia Bottene. A sentire le persone di Vicenza e dintorni, che subiranno questa nuova base sulla propria pelle, si ha un'idea del problema molto più concreta e reale.
Non è il solito discorso del NIMBY (Not in My Back Yard), come sosteneva in studio De Michelis.
Perchè quando vedi i tuoi terreni, la casa costruita coi tuoi risparmi, che andrà a confinare con una base operativa, da cui partiranno i militari per l'Afghanistan, qualche problema te lo devi porre.
Quando vedi costruire altri bunker attorno alla città, come la base Pluto scavata sulla roccia, dove non si sa bene se custodisce ancora degli ordigni militari, le persone si fanno giustamente delle domande.
Perchè proprio qui? Perchè si deve costruire una nuova base per fare la guerra, se questa non è la politica del mio paese?
La signora Cinzia usava anche argomentazioni pacifiste: qui nessuno è estremista, non ci sono No Global; ci sono esponenti di partiti doversi (come Franca Equizi, cacciata dlla lega per le sue posizioni); "la base militare non può essere usata per finalità in contrasto con la politica estera italiana. Mi aspettavo più dignità dal mio governo. Vicenza è stata venduta in nome di una politica che non ci riguarda".
Le lettera di Travaglio:
La lettera di questa puntata era indirizzata a Prodi. Si parte dal 2003, con la guerra in Iraq e coi militari che partivano dalla base Ederle. Allora gli esponenti del centrosinistra scattarono indignati. Anche Andreotti.
Ma Berlusconi rassicura, il 27/03/3003: "la base non è usata per finalità militari". Subito smentito dal generale Brooks.
Fiorono, Margherita, parla addirittura di strappo alla Costituzione.
Maggio 2005: Berlusconi dice si al raddoppio della base. Chiti "non c'è nessun accordo con gli americani".
27 settembre 2006: il ministro Parisi dice che non ci sono impegni formli per il raddoppio della base. Dobbiamo coinvolgere la popolazione.
Poi il caso scoppia il 14 gennaio 2007, pilotato dalle dichiarazioni di Berlusconi "l'america ci ha messo trai paesi non affidabili" (per la vicenda del raddoppio della base).
Fassino risponde: "faremo un referendum". Ma per il minostro Amato "l'Italia farebbe bene a decidere per il sì".
16 gennaio 2007: Berlusconi "sarebbe grave se il governo predesse scelte in modo contrario alle mie decisioni".
Prodi, da Sofia "il mio governo non si oppone alle decisioni di ampliamento della base".
Perchè, chiede Travaglio nella sua lettera, non si è detto subito che non si poteva tornare indietro alle decisioni prese? Perchè adeguarsi alle decisioni del sindaco Hullwek? Perchè non si è fatto il referendum? Perchè questa fretta improvvisa?
Centra qualcosa il fatto che, in 10 mesi, Prodi non è mai stato ricevuto dal presidente Bush?
La base di Aviano è stata usata, nel 2003, per deportare in Egitto Abu Omar, che è stato poi torturato come sospettato terrorista. Che garanzie abbiamo che gli americani non usino la base di Vicenza per altre operazioni contrarie alla nostra costituzione?
Cordiali saluti.
Da quando il comune di Vicenza sapeva del raddoppio: dal 2004, come ha scoperto Franca Equizi, cun un microfono nascosto dall'assessore Cicero. Perchè il comune non ha detto niente?
Perche il sindaco ha detto si al governo senza interpellare i cittadini? Centra qualcosa l'amicizia tra Hullwek e Berlusconi (che è stato suo testimone di nozze)?
In ogni caso alle persone presenti in studio si deve rispondere, si devono placare le loro perplessità, le preoccupazioni. Un governo serio dovrebbe avere il coraggio di farlo. Non si può continuare a dire che se non si allarga la base di Vicenza, Prodi cade e torna Berlusconi.
Perchè, prima di tutto, il governo è caduto anche per i voti i Andreotti e Pininfarina. E perchè le persone come Cinzia, Giuliana, Anna sono cittadini con gli stessi diritti degli altri.
Il video della puntata.
Technorati: Annozero, Dal Molin
Non è che sia passato il clamore, ovviamente non si può fare una manifestazione da 150 mila persone ogni due giorni.
RispondiEliminaE' una vienda ancora lunga e che avrà dei picchi.
Ho trovato disgustose, ancor prima del merito, alcune modalità con le quali si è espresso il governo.
Modalità truffaldine e disoneste.
Dire.."non sapevamo", quando in parlamento se ne parla da maggio (con promesse di Parisi di rivedere il rpgetto).
Dire "è una questione urbanistica"..è anche offensivo.
(p.s. sulle rendition, prendiamo atto che Prodi fa quello che avrebbe fatto berlusconi:tentare di bloccare i processi).
O dire anche "è un impegno già preso".
Non è vero affatto, nemmeno questo. Se sto governo vuole la base, che abbia il coraggio di rivendicarsela.
Non è che sia passato il clamore, ovviamente non si può fare una manifestazione da 150 mila persone ogni due giorni.
RispondiEliminaE' una vienda ancora lunga e che avrà dei picchi.
Ho trovato disgustose, ancor prima del merito, alcune modalità con le quali si è espresso il governo.
Modalità truffaldine e disoneste.
Dire.."non sapevamo", quando in parlamento se ne parla da maggio (con promesse di Parisi di rivedere il rpgetto).
Dire "è una questione urbanistica"..è anche offensivo.
(p.s. sulle rendition, prendiamo atto che Prodi fa quello che avrebbe fatto berlusconi:tentare di bloccare i processi).
O dire anche "è un impegno già preso".
Non è vero affatto, nemmeno questo. Se sto governo vuole la base, che abbia il coraggio di rivendicarsela.
Tanto è inutile che parliamo, la politica internazionale italiana è dettata dagli USA. La base di Vicenza si sarebbe comunque fatta, a prescindere dalle maggioranze parlamentari. Calipari, Cermis, il caso Abu Omar, ora la base di Vicenza, sono tanti tasselli dello stesso puzzle di sudditanza italiana nei confronti dell'"alleato" americano. Io non sono antiamericano, ma ritengo che una democrazia indipendente che voglia realizzare il programma costituzionale dovrebbe chiamarsi fuori da aggressioni criminali come le guerre in Iraq e Afghanistan e dovrebbe rinegoziare tutta la materia delle servitù militari e delle basi militari straniere in Italia. Non esiste che un Paese che porta scritto nel suo atto fondativo che "ripudia la guerra" poi permetta che sul suo territorio ci siano basi straniere con missili nucleari da cui partono guerre contro altri Paesi che certo non ci hanno attaccato per primi.
RispondiEliminaHa ragione Moltitudini, il governo esca dall'ipocrisia ed ammetta che sulla base di Vicenza - e non solo - comandano gli americani e che noi non decidono nulla. E finalmente si facciano i processi contro gli assassini di Calipari, del Cermis, i responsabili delle rendition siano portati davanti ad un tribunale. Altrimenti non ha più senso parlare di democrazia e diritti umani.
Un saluto
Quando parlavo di "clamore che è passato" intendevo l'appoggio che alcuni partiti della maggioranza hanno dato ai comitati. Comitati che comunque intendono andare avanti: va dato atto a queste persone (della vera società civile) di avere una forza e una determinazione che manca a chi ci governa. Ammiro queste persone.
RispondiEliminaIeri in trasmissione si è detta una cosa importante (che ho dimenticato di scrivere sul post): che in altri paese della Nato si sono rivisti gli accordi bilaterali con gli americani. E questi paese non sono stati tacciati di antiamericanismo.
Aldo