Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
29 aprile 2007
Global day for Darfur
Oggi è il Global day for Darfur.
Non bastano 300 mila morti, 2 milioni di sfollati e 200 mila rifugiati, a far parlare del Darfur.
In Sudan c'è il petrolio e questo ha suscitato l'interesse delle compagnie di estrazione: la lotta per il possesso delle terre trà le tribù nomadi e stanziali è stata così strumenatalizzata, per gli interessi delle varie compagnie e degli stati che le sostengono.
Peacereporter parlava (già nel dicembre 2005) di "Petrolio e menzogne", di una strana guerra, di cui i media internazionali parlano ma che in realtà sanno ben poco.
Il paese non è nelle rotte degli scenari geopolitici e allora i grandi della Terra non intervengono demandando tutto alle condanne di facciate delle Nazioni Unite; e se i grandi non intervengono, l'informazione mondiale non è interessata.
E' scandaloso il comportamento delle TV italiane che non informamo sul genocidio che sta avvenendo; perchè, è triste dirlo anche i genocidi hanno un colore, anche i genocidi hanno il loro Auditel, si possono fare vedere all'ora di pranzo gli sgozzamenti in Afghanistan o le immagini delle stragi in Iraq, ma le notizie dal Darfur potrebbero rovinare la digestione a qualcuno.
Sul sito di italianblogsfordarfur potete firmare l'appello per chiedere a RAI, LA7 e MEDIASET di dare più spazio all’informazione sul Darfur e sulle crisi umanitarie del mondo.
Sul sito Globe for Farfur, che raccoglie a livello mondiale tutte le iniziative per il Darfur, potete invece chiedere al Segretario Mondiale delle Nazioni Unite di intraprendere un'azione più decisa per difendere le persone di questa regione sfortunata della terra.
Infine, sul blog italiano Italian Blog 4 Darfur trovate le iniziative fatte in Italia per questa campagna.
Buona manifestazione (a Roma).
Technorati: Darfur
Scusami ma dire che non c'è petrolio nel Sudan è decisamente inesatto.
RispondiEliminaSe dai un'occchiata in giro trovi diverse notizie risalenti a 2 anni fa che confermano la presenza di petrolio guarda caso nel Darfur. Su PeaceReporter trovi l'articolo
"Darfur, petrolio e menzogne" del 13.12.2005.
Non parliamo poi degli altri pozzi sparsi per il Sudan costruiti dalla società petrolifera cinese,i quali appunto esportano fino al 60% della produzione proprio in Cina.
Cosa che agli Stati Uniti evidentemente non va bene....
Avete ragione: evidentemente anch'io, come tanto, ne sapevo poco del conflitto in Sudan.
RispondiEliminaUna cosa è certa: passata la giornata dedicata al Darfur, in Italia si parla d'altro.
Aldo