27 luglio 2007

Che tesoro di papa


Il tesoretto benedetto (di Benedetto) nell'inchiesta dell'Espresso.

Si chiama 'Obolo di San Pietro' e indica da oltre 13 secoli le offerte che i fedeli di tutto il mondo spediscono direttamente al pontefice come contributo diretto alla sua missione. Bene, nel 2006 l'obolo è aumentato del 58 per cento per toccare quota 101,9 milioni di dollari. Niente male per un papa che all'inizio del pontificato veniva spesso dipinto come un algido teologo, lontano chissà quanto dal suo gregge.

La realtà è che Benedetto XVI guida una chiesa che finanziariamente scoppia di salute. E dove lo stesso obolo di San Pietro è poco più di una goccia in un mare di soldi gestito con oculatezza, riservatezza e prudentissima divisione in compartimenti stagni. "Noi non rischiamo: in materia economica siamo tradizionalisti", ama dire il cardinale Sergio Sebastiani quando qualcuno, banchiere o giornalista che sia, prova a contestargli un eccessivo amore per i titoli di Stato rispetto alle azioni.

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