Le famiglie italiane sono sempre più indebitate.
I mutui italiani durano più a lungo che nel resto dell'Europa.
Sempre più case finiscono all'asta perchè le famiglie non riescono a pagare i mutui ...
La bolla delle case si espande, anzichè diminuire.
La corte dei conti è allarmata per la spesa pubblica.
Eppure il debito italiano lo pagheremo noi con le tasse. Come al solito.
Nessun taglio è previsto (a breve) per le spese della macchina politica.
Mario Draghi: «Come si rileva nel Dpef è necessario ampliare l'orizzonte temporale di riferimento dell'azione politica. Ridurre il debito pubblico e aggiungo: garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, devono essere il primo investimento dello stato a favore dei giovani e delle generazioni future».
Stesso tono (e arroganza) usato dai riformisti (quelli che chiedono di fare un passo avanti nei confronti dell'antiberlusconismo): chiedono di allargare la maggioranza, sostengono l'inevitabilità del lavoro flessibile, la disoccupazione come colpa, l'indifferenza rispetto alla distribuzione del reddito, la riduzione dei diritti sociali, la trasformazione dello stato sociale in beneficienza pubblica, l'assoluzione delle rendite, il mercato come ottimo regolatore, l'immigrazione come causa della violenza, ecc.
Idee di destra spacciate come idee di sinistra.
E con una riforma delle pensioni che ci porterà a lavorare più a lungo, con meno diritti, maggiore flessibilità e minori speranze.
Nessun commento:
Posta un commento
Mi raccomando, siate umani