27 aprile 2008

Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy

In questi giorni dove si deve festeggiare la nostra Liberazione dalla dittatura nazifascista, ricordando gran parte dei diritti e delle cose che possediamo, c'è stato un tempo in cui ne eravamo privi, mi sono chiesto quale film potesse rappresentare quel clima e quel periodo.
Ho scelto “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy, la cronistoria dei 4 giorni di lotta della popolazione napoletana contro l'occupazione dell'esercito tedesco. Una guerra che vedeva da una parte le truppe scelte della divisione Hermann Goering, i panzer, i cannoni, dall'altra scugnizzi, straccioni, soldati sbandati. Eppure quest'ultimi costrinsero il colonello Scholl alla resa, il 29 settembre 1943.
Forse pochi lo sanno, ma a chiedere la resa al comandante della piazza fu l'antifascista Masullo di Bagnoli. I nomi dei combattenti eroici di quei giorni non hanno nomi: sono passati alla storia come 'o capitano, 'o professore. Una battaglia popolare, in tutti i sensi.

Eppure alcuni nomi dobbiamo ricordarceli: i nomi degli scugnizzi che fronteggiarono l'esercito germanico, bloccandolo sulle barricate. Tra questi Gennaro Capuozzo (12 anni) e Filippo Illuminato (14 anni), medaglie d'oro al Valor Militare.
Eppure di questa battaglia gloriosa, battaglia popolare, si è persa la memoria.
Chi lo dice che la storia la scrivono i vincitori?
O forse è vero che in Italia, il fascismo non è mai stato veramente sconfitto.
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