Pensieri e racconti del maestro su temi che spaziano dal meteo, alla festa delle donne, ai dolci (licco cannaruto), le mezze stagioni che non ci sono più. Fino ai ricordi di Portella della Ginestra, della guerra in Sicilia, il debito letterario con Simenon per il suo personaggio di Montalbano e la nascita con una idea pirandelliana dei gialli con Montalbano.
L'analisi del presente, dei costumi che cambiano, e del passato con le tradizioni che si perdono.
Sinceramente, a meno di non essere veramente appassionati di Camilleri, non me la sento di consigliare la lettura di questi racconti (alcuni dei quali veramente sembrano discorsi dal parrucchiere): 9 euro per nemmeno 100 pagine, se volete incominciare a leggere qualcosa è su altre letture che dovete spingervi (“Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”..).
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Technorati: Andrea Camilleri
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
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Mi raccomando, siate umani