03 luglio 2008

Una storia semplice

Un altro affresco di Sciascia dell'Italia delle eccellenze, una denuncia sociale degli intoccabili, dei legami occulti tra una giustizia che tutela i potenti e si accanisce sui deboli, inquirenti che si preoccupano più di trovare soluzione di comodo che cercare la verità ("c'è ancora qualcuno che è interssato alla verità?" si chiede il professore un altro personaggio).
Una storia semplice è il racconto poliziesco sulla morte di un diplomatico, improvvisamente tornato alla sua isolata villa nella campagna siciliana, che si trova vittima di in un intreccio affaristico mafioso.Suicidio è la soluzione più semplice. E' una storia semplice ... ripetono tutti. Perchè cercare ipotesi più complesse? Perchè sommerfarmi su quel biglietto con la scritta: "Ho trovato."
Sciascia traccia il profilo di questi personaggi che impersonano il potere nella sua accezione più nefasta: del potere che si autocontrolla, che non si lascia toccare, dove c'è chi sta sopra e chi sta sotto.A partire dal procuratore della repubblica: che cerca la soluzione più complicata se si tratta di indagare su un povero diavolo che non c'entra nulla (nel film Massimo Ghini).Ma poi sceglie la soluzione di comodo, quella dell'incidente, per occultare la verità che coinvolgerebbe la polizia e altre frange del potere.Come il parroco, padre Cricco, da tutti ritenuto un benefattore:
"lei fa parte della mia parrocchia?"
"Ma che parrocchia? Io non ho parrocchia".


Celebre il dialogo, nel film di Emidio Greco con Gian Maria Volontè, tra il procuratore e il professor Franzò (Volontè), chiamato come testimone dal magistrato.
"L' italiano non è l' italiano che dice lei ...".

Ma ancora più esplicito il finale, che ricorda la frase del libro di Kafka, citata da Petri in "Indagine ...": parlando dell'autorità "Qualunque imposizione faccia su di noi, egli è servo della Legge e come tale sfugge al giudizio umano".

« Pensò di tornare indietro, alla questura. Ma un momento dopo: "E che, vado di nuovo a cacciarmi in un guaio, e più grosso ancora?" Riprese cantando la strada verso casa. »

Quante storie italiane si potrebbero adattare al canovaccio di Una storia semplice: dalle indagini di "Toghe lucane" (come ce le ha raccontate Carlo Vulpio), alle indagini insabbiate alla procura di Roma negli anni in cui era chiamata "La procura delle nebbie", alle indagini per mafia bloccate in Sicilia...
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