Un romanzo a metà tra il giallo, l'inchiesta giornalistica e il racconto di una storia familiare, quella della famiglia dei Vanger, a capo di un impero industriale in Svezia.
Gli ingredienti per appassionarsi alla storia ci sono tutti: l'ambientazione inedita in un paese dai costumi così diversi.
Una famiglia potente che nasconde tanti scheletri nell'armadio “una storia lunga e cupa, di odio, di liti familiari e smodata avarizia”.
E un insieme di personaggi che lasciano il segno per il loro carattere, per il lavoro che svolgono, per le vicende passate.A cominciare dal Mikael Blomkvist, giornalista finanziario per la rivista Millenium che subisce una condanna per diffamazione per una serie di articoli in cui cercava di mettere in luce i casi di corruzione dell'industriale Wennestrom.
Mikael viene contattato dal capostitite della famiglia Venger, Henrik Vanger, che gli affida un caso. Con la scusa di scrivere una biografia sulla sulla sua famiglia (senza nascondere nulla delle liti, del passato oscuro di alcuni esponenti), dovrà scoprire cosa è successo alla nipote Harriet scomparsa durante una riunione di famiglia, sull'isola di Hedeby, più di trent'anni fa.
Un caso semplice all'apparenza: come un delitto in una stanza chiusa. In realtà un enigma irrisolto, reso ancora più complesso dal fatto che qualcuno ogni anno invia a Henrik come dono un fiore per risvegliare il ricordo.Nell'inchiesta Mikael entra in contatto con vari esponenti della famiglia: dal vecchio e cupo Harald, alla figlia Cecilia, al fratello di Harriet, Martin.
Nell'inchiesta viene affiancato da Lisbeth Salander, altro personaggio che lascerà il segno nel lettore. Una ragazza dal carattere diffidente , chiuso, dotato forse proprio per il suo carattere sfuggente di un certo fascino.
Lisbeth, che collabora saltuariamente con un'agenzia investigativa è anche un abile hacker, aiuterà Mikael a scavare nella famiglia Vanger e tirar fuori vicende spaventose del passato. Una storia di uomini che odiano le donne.
Un libro che si fa leggete, che tiene incollato alle pagine, specie nella parte centrale, dove si entra nell'indagine nel passato e dove Stieg Larsson si mostra all'altezza dei migliori giallisti europei.
Peccato per la parte finale, dove cala la tensione emotiva della storia, dove si compie la vendetta di Mikael contro quei gruppi industriali dediti alla corruzione, all'evasione e ai traffici illegali.
Un po' troppo buonista. Ma forse è dovuto al fatto che questo è il primo volume di una trilogia, la Millenium trilogy.
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Technorati: Stieg Larsson
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