02 settembre 2008

Tolleranza a doppio zero

Dovremo intenderci sul senso delle parole.
Specie su quelle utilizzate dalla politica come slogan: che significato diamo all'espressione "tolleranza zero", dopo i fatti di Napoli?

I tifosi saliti con forza sul treno, i passeggeri costretti a scendere, la calata dei barbari all stazione di Roma?
E, come se non bastasse, i teppisti sono tutti liberi, oggi.
E la legge, direte voi.
E se il buon esempio deve venir dalle alte cariche dello stato (quelle coperte dal lodo Alfano, che possono punire impunentemenete) stiamo freschi: dopo essere stato beccato a fare un'immersione in una zona vietata, il portavoce del pres. Fini avrebbe commentato che si è trattato di una "colpevole leggerezza".

Peccato che la stessa legge non vada bene per i delinquenti quando immigrati.
Così come uno stupratore romeno è ben diverso da uno italiano (per di più figlio di un boss).

E delle aggressioni fasciste a Roma (il ragazzo accoltellato dopo il concerto in ricordo di Renato Biagetti ), ne vogliamo parlare?
Qualcuno deve aver pensato che se al sindaco e ai suoi elettori è permesso il saluto fascista, allora è possibile prendersi qualche libertà di azione.


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