Forse il miglior libro della serie Verde Nero dedicata ai noir di Ecomafia: merito della storia che racconta, quantomai attuale, il traffico e lo smaltimento di rifiuti lasciati affondare nel fondo del mare, simulando naufragi, con quelle che vengono chiamate appunto “navi a perdere”.
Ma il merito va anche all'autore, Carlo Lucarelli, capace di sintetizzare nelle poche pagine del libro, un racconto di un Uomo che Cerca, il capitano Natale De Grazia. Un uomo che con passione e ostinazione, cercava la verità sugli strani affondamenti di navi nel Mediterraneo, davanti alle coste della Calabria, della Sicilia. Morto mentre andava a La Spezia, per conto della procura di Reggio Calabria per indagare su una di queste navi.
Navi dal contenuto “misterioso”, affondate in modo misterioso, spesso senza lasciare l'SOS, il cui equipaggio sparisce dopo l'arrivo a terra ..
Come la Jolly Rosso, la nave dei veleni, arenatasi sulla spiaggia di Formiciche in provincia di Cosenza il 14 dicembre 1990 dopo un principio di affondamento. Come la Rigel affondata al largo di Capo Spartivento, davanti a Reggio Calabria.
Come l’Alessandro I una nave cisterna che il 1° gennaio 1991, al largo di Molfetta affonda, mentre da Gela sta andando a Ravenna. Al suo interno ci sono tremilacinquecentocinquanta – ripeto 3550! – tonnellate di rifiuti tossici derivati dalla lavorazione del petrolio.
Cosa contenevano quelle navi? Si dice polvere di cemento .. ma altri raccontano di tracce di materiale radioattivo, di rifiuti industriali.
“L'idea è più o meno questa, che qualcuno prenda una nave, la carichi di robaccia più o meno dichiarata (meglio meno) , la porti a fare un giro in mare e poi simuli un naufragio. La nave cola a picco con tutto il suo carico più o meno (ma sempre meglio meno) dichiarato, ed ecco fatto. Tra l'altro , a giocarsela bene, magari si intascano anche i soldi dell'assicurazione”.
Dietrologia? Forse: ma quanti episodi della storia italiana (i misteri d'Italia di cui lo stesso Lucarelli ha parlato) non si è riusciti a spiegarli con le informazioni ufficiali (da Piazza Fontana all'abbattimento dell'I-Tigi su Ustica) e sono invece stati spiegati con la controinformazione?
Dietrologia vuol dire che «capita che molta gente faccia cose importanti, sempre, e quando arriva la sua ora ecco che muore all’improvviso mentre sta facendo proprio una cosa molto importante. Tutto qui. Tutto qui?»
A volte a pensar male ci si azzecca, diceva uno che di questi misteri ne capiva … Non solo dietrologia, ma anche traffico di rifiuti illegale e di esseri umani. Le mafie e le ecomafie, con un giro di affari di 23 miliardi di euro. Pezzi dello stato che chiudono un occhio o meglio due. Eroi borghesi, servitori fedeli dello stesso stato, come il capitano Di Grazia o come Giovanni Falcone. Giornalisti scomodi che vogliono sapere: e proprio per questo uccisi, come Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che indagavano sul traffico di rifiuti in Somalia, nascosto sotto la veste degli aiuti umanitari, in cui ernao coinvolti pezzi dei servizi.
Quante cose vengono raccontate in un libro così piccolo.
Il dumping ambientale, il traffico internazionale di rifiuti tossici, rappresenta il lato oscuro del capitalismo occidentale, che ha usato i paesi del terzo mondo come immondezzaio, in cambio di armi, di soldi, di appoggi politici.
La nostra coscienza sporca: al capitano Natale De Grazia il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 24 giugno 2004, ha assegnato la medaglia d'oro al valore di Marina, alla memoria. Nella motivazione, oltre a ricordare le capacità umane e lo straordinario talento investigativo del giovane ufficiale, sottolinea come questi abbia svolto il suo lavoro “nonostante pressioni e atteggiamenti ostili, a prezzo di un costante sacrificio personale”.
Il blog della collana Verdenero.
Il blog di Carlo Lucarelli.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati: Carlo Lucarelli
Ma il merito va anche all'autore, Carlo Lucarelli, capace di sintetizzare nelle poche pagine del libro, un racconto di un Uomo che Cerca, il capitano Natale De Grazia. Un uomo che con passione e ostinazione, cercava la verità sugli strani affondamenti di navi nel Mediterraneo, davanti alle coste della Calabria, della Sicilia. Morto mentre andava a La Spezia, per conto della procura di Reggio Calabria per indagare su una di queste navi.
Navi dal contenuto “misterioso”, affondate in modo misterioso, spesso senza lasciare l'SOS, il cui equipaggio sparisce dopo l'arrivo a terra ..
Come la Jolly Rosso, la nave dei veleni, arenatasi sulla spiaggia di Formiciche in provincia di Cosenza il 14 dicembre 1990 dopo un principio di affondamento. Come la Rigel affondata al largo di Capo Spartivento, davanti a Reggio Calabria.
Come l’Alessandro I una nave cisterna che il 1° gennaio 1991, al largo di Molfetta affonda, mentre da Gela sta andando a Ravenna. Al suo interno ci sono tremilacinquecentocinquanta – ripeto 3550! – tonnellate di rifiuti tossici derivati dalla lavorazione del petrolio.
Cosa contenevano quelle navi? Si dice polvere di cemento .. ma altri raccontano di tracce di materiale radioattivo, di rifiuti industriali.
“L'idea è più o meno questa, che qualcuno prenda una nave, la carichi di robaccia più o meno dichiarata (meglio meno) , la porti a fare un giro in mare e poi simuli un naufragio. La nave cola a picco con tutto il suo carico più o meno (ma sempre meglio meno) dichiarato, ed ecco fatto. Tra l'altro , a giocarsela bene, magari si intascano anche i soldi dell'assicurazione”.
Dietrologia? Forse: ma quanti episodi della storia italiana (i misteri d'Italia di cui lo stesso Lucarelli ha parlato) non si è riusciti a spiegarli con le informazioni ufficiali (da Piazza Fontana all'abbattimento dell'I-Tigi su Ustica) e sono invece stati spiegati con la controinformazione?
Dietrologia vuol dire che «capita che molta gente faccia cose importanti, sempre, e quando arriva la sua ora ecco che muore all’improvviso mentre sta facendo proprio una cosa molto importante. Tutto qui. Tutto qui?»
A volte a pensar male ci si azzecca, diceva uno che di questi misteri ne capiva … Non solo dietrologia, ma anche traffico di rifiuti illegale e di esseri umani. Le mafie e le ecomafie, con un giro di affari di 23 miliardi di euro. Pezzi dello stato che chiudono un occhio o meglio due. Eroi borghesi, servitori fedeli dello stesso stato, come il capitano Di Grazia o come Giovanni Falcone. Giornalisti scomodi che vogliono sapere: e proprio per questo uccisi, come Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, che indagavano sul traffico di rifiuti in Somalia, nascosto sotto la veste degli aiuti umanitari, in cui ernao coinvolti pezzi dei servizi.
Quante cose vengono raccontate in un libro così piccolo.
Il dumping ambientale, il traffico internazionale di rifiuti tossici, rappresenta il lato oscuro del capitalismo occidentale, che ha usato i paesi del terzo mondo come immondezzaio, in cambio di armi, di soldi, di appoggi politici.
La nostra coscienza sporca: al capitano Natale De Grazia il presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, il 24 giugno 2004, ha assegnato la medaglia d'oro al valore di Marina, alla memoria. Nella motivazione, oltre a ricordare le capacità umane e lo straordinario talento investigativo del giovane ufficiale, sottolinea come questi abbia svolto il suo lavoro “nonostante pressioni e atteggiamenti ostili, a prezzo di un costante sacrificio personale”.
Il blog della collana Verdenero.
Il blog di Carlo Lucarelli.
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Technorati: Carlo Lucarelli
Davvero un bel cataclisma e anzi io direi di più;: è il Sud del nostro Paese cioè dell'Italia, che è stato usato da tutti e non solo dall'Italia, USA in primis, come immondezzaio. Quattro mafie ben pericolose, non può essere colpa solo dei meridionale, tanto più che Toto Riina a me sembra che sia stato il pazzo giusto nelle mani giuste, come Roberto Savi per altre faccende.
RispondiEliminaA Capaci ben altri personaggi sono intervenuti, non solo Cosa Nostra, riconducibile per me a super potenze straniere, come l'URSS nel caso delle BR.