L'inchiesta di Roberto Nerazzini sulla salute del sistema sanitario italiano.
Il governo ha deciso di tagliare le risorse destinate alla sanità: una torta da svariati miliardi di euro, su cui nei prossimi anni sono previsti tagli per 5 miliardi di euro. Anzichè razionare le risorse per tutti, non sarebbe meglio razionalizzare le risorse, andando a penalizzare le regioni con un deficit sulla sanità? Come la Liguria, il Lazio, la Calabria, la Campania, la Sicilia, l'Abruzzo?
Invece, come per la scuola, per l'università, più tagli per tutti. E chi spiegherà ai cittadini che nei prossimi anni calerà il livello di servizio sanirtario erogato dalle regioni?
Un viaggio che parte dalla Lombardia, che dovrebbe rappresentare l'eccellenza nel sistema e in cui invece scopriamo gli scandali del Santa Rita, dell'ospedale San Carlo.
Per arrivare alla Calabria, con gli sprechi, le mani della 'ndrangheta, gli ospedali fantasma, gli ospedali che non stanno in piedi.Iniziamo dall'eccellenza: il modello lombardo.
Un sistema che si basa sui DRG: le cliniche private e pubbliche sono equiparate vengono pagate in base alle operazioni.I medici prendono delle percentuali sugli interventi, sulla prestazione, in base alla SDO, la scheda di dismissione del paziente: è un sistema che incentiva le cliniche a dimettere subito il paziente e ai medici a fare più operazioni. Per ricevere più rimborsi.
Come sembra che sia accaduto al Santa Rita: la clinica dell'orrore scoperta grazie alle intercettazioni che, risentite oggi, fanno ancora paura.
Se le cliniche devono puntare al bilancio, spingeranno solo sugli interventi e sulle strutture redditizie. Quelle che non rendono, via.E chi si preoccupa della nostra salute?
Il sistema funzionerebbe: semplicemente servirebbero tanti controlli a campione, fatti da enti terzi rispetto alle regioni e ai amministratori locali. Altro che 6% delle cartelle monitorate.Ma i controlli costano ...E lo dite voi ai parenti delle persone morte?
E poi siamo sicuri che costano di più gli sprechi, i rimborsi gonfiati, rispetto ai controlli?
Stiamo attenti: se questa è la direzione, di una sanità privata pagata dal pubblico, dobbiamo esserne coscienti, del futuro che ci aspetta, visto che il sistema sanitario italiano ci viene invidiato oggi.Il meccanismo "più operi, più ti pago " induce ad un atteggiamento aggressivo.
La sanità in Calabria.
"Della Calabria non abbiamo dati certi" diceva sconsolato il sottosegretatio Fazio (ex radiologo al S Raffaele).E questo dovrebbe bastarci?
Alberto Nerazzini è andato allora a intervistare Agazio Loiero, che parlava di "incrostazioni"
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Qua ci sono incrostazioni io faccio fatica a dirgliele, perché… ma come cavolo fai? Chi ti sente, io faccio politica…
ALBERTO NERAZZINI In che senso “chi ti sente”?
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Cioè qui ci sono incrostazioni terribili, ci sono sprechi, ci sono…
ALBERTO NERAZZINI C’è la ‘Ndrangheta!
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Ci sono corruzioni, io spesso lo dico, ma spesso capisco che do una rappresentazione della mia regione che non è quella… cioè il calabrese che ascolta fuori e che ha lasciato anni fa la regione viene frastornato da queste cose… però io ho sempre detto che queste cose bisogna dirle, bisogna farle venire alla luce, come il debito!
Perlomeno adesso, con i fondi pubblici per la sanità, sappiamo a quanto ammonta debito. E, dopo l'inchiesta di Nerazzini, sappiamo anche dei 39 ospedali per 2 milioni di abitanti, con 52000 calabresi che per curarsi vengono al nord, del buco da 2 miliardi. Dell'ospedale fantasma di Cittanova. Della fondazione Tommaso Campanella, la cui destinazione dei fondi pubblici non è chiara.
E' un sistema che paghiamo tutti, in fondo. Meno quelli che possono permettersela la sanità privata.
Nel 2005, assieme a Stefano Bianchi, Nerazzini aveva fatto l'inchiesta "La mafia è bianca", sulla zona grigia della borghesia mafiosa in Sicilia. Zona grigia che poi porta alle inefficienze e ai buchi.
Cosa è cambiato in questi 4 anni?
Notizia di ieri: la regione Sicilia ha nominato altri 500 dirigenti, uno ogni 8,4 dipendenti.
La regione di Lombardo, di cui Report aveva già parlato sul buco di Catania.
Certo è che la scelta, accusa il presidente della commissione Antimafia siciliana Calogero Speziale, arriva in un momento in cui la Regione non trova la copertura finanziaria per la legge varata solo sei mesi fa per combattere la piovra mafiosa. «Non c’è un euro», come scrive Emanuele Lauria su Repubblica, a sostegno degli sgravi contributivi e fiscali alle imprese che denunciano il racket. E non ci sono risorse per diffondere la cultura nelle scuole e alimentare il fondo di rotazione per i beni confiscati alla mafia». E meno male che quella legge era stata salutata come «una svolta epocale»...
Technorati: Report
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Mi raccomando, siate umani