22 maggio 2009

Annozero Lo lasciamo lavorare?

Puntata in cui si è voluto mettere troppa carne al fuoco (riflesso anche delle cronache giudiziarie) con l'effetto di non dare nessun messaggio significativo agli spettatori.
Le motivazioni della sentenza Mills, l'attacco ai giudici, il parlamento "pletorico" da sfoltire (strano, sotto le elezioni) ..L'informazione pilotata, in mano ai grandi partiti, per cui il 97% degli italiani non è conoscenza della lista Pannella Bonino.Il solito Pannella costretto al digiuno, e il presidente della repubblica che si è fatto, in questo caso, garante della Costituzione.
E mentre da una parte abbiamo assistito al solito scontro pro o contro Berlusconi (con Maurizio Lupi nelle vesti del difensore), dall'altra la crisi galoppa. Almeno per qualcuno, trasformandosi spesso in uno scontro tra poveri.
Le aziende in crisi devono sfoltire il personale, come la Global Garden, e lasciano a casa proprio gli immigrati nordafricani precari.
Gente che aspetta il permesso di soggiorno della moglie da anni e che lavora in Italia dal 1992.

Un razzismo tra gli ultimi, acuito dalla crisi, e dalle strumentalizzazioni politiche. Non ultime quelle che hanno introdotto ronde, medici spia e professori spia.
Quali le risposte della politica alla crisi? Una riforma del processo civile (forse) e quello penale. Separazione delle carriere, intercettazioni e lodo Alfano. Mica tutti i lavoratori possono entrare in politica?

In studio è stata tirata fuori la vicenda del povero Mastella, indagato con la moglie da un magistrato che oggi entra in politica.
Poverino: a parte che De Magistris indagava anche su altri, e poi il rinvio a giudizio è arrivato dalla procura di Napoli.

Le solite storie: Berlusconi sempre assolto, 900 giudici si sono accaniti su di lui, i suoi problemi sono cominciati con l'ingresso in politica ...E la storia della P2, con l'amnistia nel 1990?

Veniamo alla crisi.
Marchionne è andato in Germania e si incontrato con i governatori dei Land, con la Merkel e, notizia di oggi, pare non abbia convinto i tedeschi, sulla acquisizione di Opel.

In Italia ci dobbiamo fidare sulla parola.
E, nel frattempo, un'azienda come la Guzzi rischia la chiusura. Guzzi di proprietà del patriota Colaninno.
La Confindustria chiede al governo di fare le riforme, di avere coraggio, e il presidente risponde attaccando i magistrati e tirando fuori (proprio lui) la casta. E le tasse aumentate alle imprese? Silenzio.
Siamo proprio sicuri che dobbiamo lasciarlo lavorare?
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