27 maggio 2009

Io ti perdono di Elisabetta Bucciarelli


Al centro di questo noir, il concetto del perdono, secondo diverse sfumature.

Il perdono concesso in confessione per i propri peccati, al mostro che rapisce i bambini nei boschi della Val d'Aosta.
Il perdono che non si riesce a concedere a se stessi, per una sorta di presunzione o crudeltà. Come per Maria Dolores Vergani e il suo rapporto irrisolto con gli uomini che le mostrano il proprio amore.
Il perdono verso i propri padri, quelli adottivi e quelli che ti hanno abbandonato ...
Il perdono verso il male, verso chi ti ha fatto dolore.

"La soglia di sopportazione del male. Ognuno ha la sua. l'abitudine a frequentarlo, certo, rafforza. Crudeltà, cattiveria, sadismo, plagio, quante forme esistevano capaci di piegare fino a spezzare il corpo di un uomo? E ognuna doveva fare i conti con le resistenza individuali. Non tutti siamo capaci di attuare le stesse difese. Non siamo permeabili al dolore nello stesso modo. Non abbiamo la stessa consuetudine alla frequentazione del male.Maria Dolores Vergani era corazzata.
Distanza terapeutica più assuefazione alle esercitazioni demoniache. Una bella campana di acciaio che si portava dietro come il carapace di una testuggine o l'armatura di un cavaliere medioevale. Ma esistono sempre delle impercettibili fessure dove l'acqua, la sabbia e l'aria riescono a infiltrarsi. Scavare lentamente e a fondo.Smuovere e corrompere. Di quelle aveva paura".


Più che un giallo, stiamo parlando di un romanzo sociale, poichè affronta in modo anche spietato, freddo, tanti aspetti della nostra vita sociale. L'amore, la violenza, la pedofilia, il sesso, lo stupro.Il meccanismo del giallo diventa solo un tramite per raccontare della Milano piena di locali con ragazze dell'est in cerca di un maschio che le mantenga. Della trasmigrazione dei milanesi chic verso la periferia, in cerca di nuovi territori.

"Al Molly Malone si mangia tanto e bene.I milanesi upper, dopo aver battuto i night conosciuti della metropoli, hanno provvisoriamente lasciato la città in mano a extracomunitari e mandrie d'oltre cortina. Con il bermuda e il polpaccio tatuato d'estate. Con i calzoni stretti e la cmaicia nera d'autunno. I rampolli più o meno cresciuti, se ne vanno invece bel belli a colonizzare l'hinterland, lasciando traccia di sè nel cuore delle fanciulle in età da marito".

Al centro una storia di pedofilia, sui monti dove trascorreva le sue vacanze la Vergani, in Val d'Aosta: bambini che scompaiono e che rimangono marchiati per sempre dalla brutale esperienza. Maria Dolores viene richiamata dal sacerdote del paese, che le chiede di aiutarla in veste di psicologa, ma non vuole e non può raccontarle quanto ha saputo tramite confessione.

Intanto a Milano un'inchiesta che mette assieme prostituzione di ieri (un gruppo di donne tutte imparentate tra loro) sparite improvvisamente dalla circolazione, e la nuova prostituzione di oggi.Belle ragazze dell'est, a caccia di un maschio che le mantenga. Un mucchietto d'ossa risalente agli anni 70, che la porta ad una ragazza scappata da casa, dai genitori.

Su tutte queste storie lo sguardo lucido, verrebbe da dire spietato della Vergani, l'ispettore di polizia della Questura di Milano. Con i suoi problemi di cuore:
"Tanto la Vergani era in grado di comprendere gli altri, sostenerli e svelarli nelle loro malefatte, quanto era totalmente incapace di avvicinarli senza la sua professionale distanza terapeutica. E nelle faccende di cuore, quelle private, era da sempre incapace di utilizzare l'organo preposto. Che non era in mezzo alle gambe, ma al centro del cuore. Alzava barriere, creava labirinti, proponeva difficoltà".

Perchè l'indagine più difficile è quella che Dolores fa su se stessa, sul proprio rapporto irrisolto con i fidanzati, con i genitori, con gli altri. Il proprio passato e il proprio presente.Un noir intenso in cui la componente psicologica è prevalente, quasi un trattato, in cui l'autrice non risparmia nulla, non fa sconti al lettore.

"Cammina e cammina Maria Dolores, e pensa. A quel persono che non riesce a concedere agli altri. Alle parole del prete: sei ancora lontana dalla compassione e dal perdono. La verità poteva essere anche un'altra. Lui aveva perdonato. Accoglieva nel segreto della Confessione quel mostro e lo mandava via redento. Lui, mano di Dio, suo vicario, capace di rimettere i peccati, anche i peggiori. Ma lei no. E' umana, fallibile, non risolta. Convinta di cercare il bene in ognuno e invece sempre più attratta dal male".
Buona lettura!

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Altri link: blogbookshop, angolonero, il blog di Elisabetta Bucciarelli.
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