13 maggio 2009

Nessuno status di rifugiati a Milano

Anche a Milano, come nel rersto d'Italia, non tira una buona aria per i rifugiati politici, che scappano dalle guerre.
Sono gente che ha pagato il biglietto ... dice il premier.
"Il grande bluff dei rifugiati politici" titola Il giornale.

E per gli immigrati milanesi che il 22 aprile hanno rumorosamente manifestato , scatta la revoca:
"Ieri pomeriggio la Questura di Milano ha notificato a quattro rappresentanti dei rifugiati politici del Corno d'Africa una convocazione per presentarsi davanti alla Commissione nazionale per il diritto d'asilo a Roma e un avviso sull'avvio per loro del procedimento di revoca dello status di rifugiato politico".

"Il Questore ha poi negato ai rappresentanti del 'Comitato milanese di supporto ai rifugiati politici' un corteo che prevedeva di passare per il centro di Milano" continua il consigliere, sottolineando che il motivo addotto "è che sarebbe stato partecipato da quei rifugiati che nei giorni scorsi si sono resi protagonisti di troppe manifestazioni, gli stessi 'che hanno sempre tenuto comportamenti incostanti e scarsamente collaborativi con le forze dell'ordine e con le Istituzioni' creando 'turbative all'ordine pubblico e al sistema cittadino dei trasporti, per le quali sono pervenute telefonate e lettere di protesta dai cittadini, dall'Unione commercianti di Milano e dall'Assessorato regionale per il commercio'.

Una volta Milano faceva rima con "il cuore in mano". Oggi cosa ha in mano, l'amministrazione di Milano?
Segnalazioni.
L'ex sindaco Albertini è stato condannato a risarcire 3 consiglieri di opposizione per la questione delle deleghe in bianco.
Il pretesto: le liti di Stanca sulla sede dell'Expo, sembrano tanto un prestesto per poter dire "visto, non mi hanno lasciato lavorare .."

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