Sul Fatto Quotidiano, un'analisi un pò più approfondita sulla vicenda Feltri - Avvenire e sulla versione di Boffo data al Corriere.
Partiamo da Boffo e l'Avvenire:
Prima di dare a Feltri ciò che è di Feltri, bisognerà pur dire qualcosa anche su Dino Boffo, direttore dell’Avvenire, il quotidiano della Conferenza episcopale italiana. Cioè del quotidiano che non ha mai detto una parola contro le leggi vergogna, le corruzioni, i rapporti con la mafia, gli attacchi alla magistratura e alla Costituzione, i conflitti d’interessi del presidente del Consiglio, e s’è svegliato appena appena dal letargo soltanto quando s’è scoperto che il premier aveva una vita sessuale piuttosto intensa e poco compatibili con un partecipante al Family Day, sedicente difensore della famiglia tradizionale di Santa Romana Chiesa. Come se andare a puttane fosse più grave che trescare con stallieri e mazzette.
Passiamo a D'Avanzo, che un anno fa bacchettò Travaglio (e la notizia ebbe una certa eco), parlando di un fatto in parte smentito.
Qual'è la critica da fare all'articolo di Feltri? L'utilizzo di lettere anonime, di informative di dubbia provenienza per "aamorbidire" gli avversari. Cosa che nulla a che vedere con l'informazione.
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