Confesso che dopo i primi minuti, col battibecco tra "ma va là" Ghedini e Di Pietro avevo quasi voglia di cambiare canale.
La miccia è esplosa con l'esordio "col massimo rispetto dico che Berlusconi è un delinquente ..".
E poi il solito copione:
ma perchè non mi fa parlare ?
la facco parlare se non diffama ..
Si parlava ovviamente del lodo Alfano e del processo Mills che riparte oggi.
Per fortuna è arrivata la pace: Ghedini ha scommesso una cena che non si arriverà a prescrizione, ma ad assoluzione. Vedremo.
Per fortuna che poi la puntata ha parlato d'altro.
La trattativa tra stato e mafia, dopo le stragi del 92.
Il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, in studio ha raccontato dei suoi ricordi in merito alla trattativa tra stato e mafia, portata avanti da i due ufficiali del Ros con suo padre.
Il comandante Mario Mori e il capitano De Donno.
Sentiamo cosa è emerso dalla puntata.
La trattativa, dunque, è ormai certo che c'è stata: da una parte lo stato democratico, dall'altra l'antistato, rappresentato da due ufficiali dei carabinieri i quali, sostengono loro, hanno agito di propria iniziativa.
La trattativa è iniziata prima della strage di via D'Amelio: il primo incontro tra De Donno e Ciancimino Jr. è dopo la strage di Capaci.
In cui il capitano chiede a Massimo C. se il padre potesse essere disponibile ad aprire un canale con l'ala stragista della mafia, per mettere fine alle bombe.
Il contatto indicato da Provenzano, per conto della mafia è indicato in Antonino Cinà.
Riina fa una contropoposta, il famoso papello (che esisterebbe dunque): alla vista del quale Ciancimino avrebbe esclamato "la solita testa di minchia". Fallisce la prima trattativa: commenta Vito Ciancimino che con queste persone non si può trattare.
Ciancimino non trovava una spiegazione alla strage di Capaci, spiegò al processo De Donno "a meno che la strage non scaturisse da un contesto non mafioso".
La seconda parte della trattativa inizia dopo via D'Amelio: il padre era in ansia per il contatto dei due carabinieri. Voleva delle controprove sul reale potere di rtattatativa che avevano i due ufficiali.
Possibile che i due ufficiali non avessero coperture politiche? Ciancimino Jr ha fatto il nome dell'ex ministro Nicola Mancino, oggi vicepres. del CSM. Mancino prese li posto di Martelli come ministro della giustizia, dopo Capaci.
Oltre ai due carabinieri, C. parla anche di un certo signr Gallo, dei servizi. Il Signor F. rassicura don Vito che i due carabinieri hanno una effettiva copertura politica.
Politica, servizi (al servizio di chi), politica. E la trattativa con la mafia.
Nell'intervista a Claudio Martelli è emersa una verità importante. Il giudice Paolo Borsellino sapeva della trattativa: ne fu informato probabilmente dalla dottoressa Ferraro, del direttore degli Affari penali del ministero, collaboratrice anche di Falcone.
Si chiede l'ex ministro: come mai la casa della madre di Borsellino non fu sorvegliata.
De Donno informò della trattativa Martelli stesso, che poi lo invitò a contattare il magistrato competente. Borsellino, appunto.
Ricordiamoci le ultime parole di Borsellino: "devo fare in fretta .. vedo la mafia muoversi in diretta".
In diretta dove: al ministero? Con l'incontro col ministro e il numero 3 del Sisde, Bruno Contrada?.
Certo, sono le parole del magistrati, ricortate sulla sua agenda, contro quelle del ministro che non ricorda.
La seconda parte della trattativa porta all'arresto di Riina, il gennaio 93, da parte degli uomini del Ros che stanno portando avanti la trattativa. Gli uomini della mancata perquisizione del covo di Riina (Massimo Ciancimino dice che fu concordato nella trattativa, di tener fuori la famiglia).
Nell'ottobre don Vito viene arrestato, forse per tenerlo al sicuro. Il nuovo tramite, per la mafia, degli equilibrii, viene indicato in Marcello Dell'Utri.
Alcune parti della vicenda sono ancora da chiarire: per es. come hanno fatto i magistrati a credere alle dichiarazioni del primo pentito sulla strage di via D'Amelio, Scarantino, che han portato a sentenze passate in giudicato?
Quali messaggi sta lanciando Riina, quando dice "perchè non si deve sentire a processo Massimo Ciancimino .. chi glielo disse a Mancino 5 giorni prima che ero arrestato"?
Perchè è importante far chiarezza sulla trattativa? sui rapporti tra mafia e stato?
Perchè senza queste verità non saremo mai un paese libero.
Lo si deve alle nuove generazioni, quelle che hanno manifestato con l'agenda rossa in mano.
Come Cecilia Sala "ai mei amici dico, vi piace il paese che vi stanno lasciando? Se non vi piace potete scappare oppure impaegnarci a cambiare paese ".
La puntata e i video.
PS: qui le vignette (con l'audio fuori sincrono ..). Notare la faccia dell'avvocato Ghedini.
Technorati: Annozero
La miccia è esplosa con l'esordio "col massimo rispetto dico che Berlusconi è un delinquente ..".
E poi il solito copione:
ma perchè non mi fa parlare ?
la facco parlare se non diffama ..
Si parlava ovviamente del lodo Alfano e del processo Mills che riparte oggi.
Per fortuna è arrivata la pace: Ghedini ha scommesso una cena che non si arriverà a prescrizione, ma ad assoluzione. Vedremo.
Per fortuna che poi la puntata ha parlato d'altro.
La trattativa tra stato e mafia, dopo le stragi del 92.
Il figlio di Vito Ciancimino, Massimo, in studio ha raccontato dei suoi ricordi in merito alla trattativa tra stato e mafia, portata avanti da i due ufficiali del Ros con suo padre.
Il comandante Mario Mori e il capitano De Donno.
Sentiamo cosa è emerso dalla puntata.
La trattativa, dunque, è ormai certo che c'è stata: da una parte lo stato democratico, dall'altra l'antistato, rappresentato da due ufficiali dei carabinieri i quali, sostengono loro, hanno agito di propria iniziativa.
La trattativa è iniziata prima della strage di via D'Amelio: il primo incontro tra De Donno e Ciancimino Jr. è dopo la strage di Capaci.
In cui il capitano chiede a Massimo C. se il padre potesse essere disponibile ad aprire un canale con l'ala stragista della mafia, per mettere fine alle bombe.
Il contatto indicato da Provenzano, per conto della mafia è indicato in Antonino Cinà.
Riina fa una contropoposta, il famoso papello (che esisterebbe dunque): alla vista del quale Ciancimino avrebbe esclamato "la solita testa di minchia". Fallisce la prima trattativa: commenta Vito Ciancimino che con queste persone non si può trattare.
Ciancimino non trovava una spiegazione alla strage di Capaci, spiegò al processo De Donno "a meno che la strage non scaturisse da un contesto non mafioso".
La seconda parte della trattativa inizia dopo via D'Amelio: il padre era in ansia per il contatto dei due carabinieri. Voleva delle controprove sul reale potere di rtattatativa che avevano i due ufficiali.
Possibile che i due ufficiali non avessero coperture politiche? Ciancimino Jr ha fatto il nome dell'ex ministro Nicola Mancino, oggi vicepres. del CSM. Mancino prese li posto di Martelli come ministro della giustizia, dopo Capaci.
Oltre ai due carabinieri, C. parla anche di un certo signr Gallo, dei servizi. Il Signor F. rassicura don Vito che i due carabinieri hanno una effettiva copertura politica.
Politica, servizi (al servizio di chi), politica. E la trattativa con la mafia.
Nell'intervista a Claudio Martelli è emersa una verità importante. Il giudice Paolo Borsellino sapeva della trattativa: ne fu informato probabilmente dalla dottoressa Ferraro, del direttore degli Affari penali del ministero, collaboratrice anche di Falcone.
Si chiede l'ex ministro: come mai la casa della madre di Borsellino non fu sorvegliata.
De Donno informò della trattativa Martelli stesso, che poi lo invitò a contattare il magistrato competente. Borsellino, appunto.
Ricordiamoci le ultime parole di Borsellino: "devo fare in fretta .. vedo la mafia muoversi in diretta".
In diretta dove: al ministero? Con l'incontro col ministro e il numero 3 del Sisde, Bruno Contrada?.
Certo, sono le parole del magistrati, ricortate sulla sua agenda, contro quelle del ministro che non ricorda.
La seconda parte della trattativa porta all'arresto di Riina, il gennaio 93, da parte degli uomini del Ros che stanno portando avanti la trattativa. Gli uomini della mancata perquisizione del covo di Riina (Massimo Ciancimino dice che fu concordato nella trattativa, di tener fuori la famiglia).
Nell'ottobre don Vito viene arrestato, forse per tenerlo al sicuro. Il nuovo tramite, per la mafia, degli equilibrii, viene indicato in Marcello Dell'Utri.
Alcune parti della vicenda sono ancora da chiarire: per es. come hanno fatto i magistrati a credere alle dichiarazioni del primo pentito sulla strage di via D'Amelio, Scarantino, che han portato a sentenze passate in giudicato?
Quali messaggi sta lanciando Riina, quando dice "perchè non si deve sentire a processo Massimo Ciancimino .. chi glielo disse a Mancino 5 giorni prima che ero arrestato"?
Perchè è importante far chiarezza sulla trattativa? sui rapporti tra mafia e stato?
Perchè senza queste verità non saremo mai un paese libero.
Lo si deve alle nuove generazioni, quelle che hanno manifestato con l'agenda rossa in mano.
Come Cecilia Sala "ai mei amici dico, vi piace il paese che vi stanno lasciando? Se non vi piace potete scappare oppure impaegnarci a cambiare paese ".
La puntata e i video.
PS: qui le vignette (con l'audio fuori sincrono ..). Notare la faccia dell'avvocato Ghedini.
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Mi raccomando, siate umani