Una figlia che decide di riavvicinarsi al padre, morto quando lei era piccola.
Un padre di cui gli amici, i parenti, i colleghi, le hanno lasciato un'immagine carica lontana dalla realtà.
Un eroe, un martire .. il povero Walter Tobagi, ucciso dalla barbarie terroristica.
E Benedetta, per avvicinarsi al padre, come era veramente, appassionato, amante della storia, giornalista dove fare come nel brano dell'Iliade.
Quando sulle mura di Troia, Ettore si avvicina al figlio Astianatte che, non riconoscendo il padre si mette a piangere (uno dei passi migliori del libro).
Ecco, il suo lavoro, in questo libro è togliere l'elmo al padre.
E restituirlo a noi e alla storia.
L'incontro tra Ettore e Andromaca:
Un padre di cui gli amici, i parenti, i colleghi, le hanno lasciato un'immagine carica lontana dalla realtà.
Un eroe, un martire .. il povero Walter Tobagi, ucciso dalla barbarie terroristica.
E Benedetta, per avvicinarsi al padre, come era veramente, appassionato, amante della storia, giornalista dove fare come nel brano dell'Iliade.
Quando sulle mura di Troia, Ettore si avvicina al figlio Astianatte che, non riconoscendo il padre si mette a piangere (uno dei passi migliori del libro).
Ecco, il suo lavoro, in questo libro è togliere l'elmo al padre.
E restituirlo a noi e alla storia.
L'incontro tra Ettore e Andromaca:
Ma di gran pianto Andromaca bagnata
accostossi al marito, e per la mano
strignendolo, e per nome in dolce suono
chiamandolo, proruppe: Oh troppo ardito!
il tuo valor ti perderà: nessuna
pietà del figlio né di me tu senti,
crudel, di me che vedova infelice
rimarrommi tra poco, perché tutti 530
di conserto gli Achei contro te solo
si scaglieranno a trucidarti intesi;
e a me fia meglio allor, se mi sei tolto,
l’andar sotterra. Di te priva, ahi lassa!
ch’altro mi resta che perpetuo pianto?
Ettore e Astianatte:
Così detto, distese al caro figlio
l’aperte braccia. Acuto mise un grido
il bambinello, e declinato il volto,
tutto il nascose alla nudrice in seno,
dalle fiere atterrito armi paterne,
e dal cimiero che di chiome equine
alto su l’elmo orribilmente ondeggia.
Sorrise il genitor, sorrise anch’ella
la veneranda madre; e dalla fronte
l’intenerito eroe tosto si tolse
l’elmo, e raggiante sul terren lo pose.
Indi baciato con immenso affetto,
e dolcemente tra le mani alquanto
palleggiato l’infante, alzollo al cielo,
e supplice sclamò: Giove pietoso
e voi tutti, o Celesti, ah concedete
che di me degno un dì questo mio figlio
sia splendor della patria, e de’ Troiani
forte e possente regnator. Deh fate
che il veggendo tornar dalla battaglia
dell’armi onusto de’ nemici uccisi,
dica talun: Non fu sì forte il padre:
E il cor materno nell’udirlo esulti.
Così dicendo, in braccio alla diletta
sposa egli cesse il pargoletto; ed ella
con un misto di pianti almo sorriso
lo si raccolse all’odoroso seno.
Così detto, distese al caro figlio
l’aperte braccia. Acuto mise un grido
il bambinello, e declinato il volto,
tutto il nascose alla nudrice in seno,
dalle fiere atterrito armi paterne,
e dal cimiero che di chiome equine
alto su l’elmo orribilmente ondeggia.
Sorrise il genitor, sorrise anch’ella
la veneranda madre; e dalla fronte
l’intenerito eroe tosto si tolse
l’elmo, e raggiante sul terren lo pose.
Indi baciato con immenso affetto,
e dolcemente tra le mani alquanto
palleggiato l’infante, alzollo al cielo,
e supplice sclamò: Giove pietoso
e voi tutti, o Celesti, ah concedete
che di me degno un dì questo mio figlio
sia splendor della patria, e de’ Troiani
forte e possente regnator. Deh fate
che il veggendo tornar dalla battaglia
dell’armi onusto de’ nemici uccisi,
dica talun: Non fu sì forte il padre:
E il cor materno nell’udirlo esulti.
Così dicendo, in braccio alla diletta
sposa egli cesse il pargoletto; ed ella
con un misto di pianti almo sorriso
lo si raccolse all’odoroso seno.
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