Il giudice meschino Mimmo Gangemi.
La scheda sul sito di Einaudi editore.
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Un pò Leonardo Sciascia, per la descrizione dall'interno della Calabria: dentro le procure, dentro il carcere da cui i boss mandano i loro ordini.
Dentro le comunità, i salotti, i circoli dove medici, notai, commendatori commentano come fossero normali fatti di cronaca gli omicidi della ndrangheta.
Ma c'è dentro anche tanta ferocia, come nelle storie che raccontava Scerbanenco anni fa, quella con cui si manifesta la "dura lex" della mafia calabrese che ricorre all'uccisione del nemico solo in caso estremo, ma quando lo fa, è attenta a lasciare i segnali giusti.
La mano mozzara, il palo di fico d'india, la coppola in testa.
E c'è tanto della realtà che leggiamo, quando ne abbiamo voglia, dalle inchieste sui giornali che parlano di traffici di rifuti, di terreni inquinati, del business criminale dei rifiuti.
Il romanzo criminale della ndrangheta.
Dentro le comunità, i salotti, i circoli dove medici, notai, commendatori commentano come fossero normali fatti di cronaca gli omicidi della ndrangheta.
Ma c'è dentro anche tanta ferocia, come nelle storie che raccontava Scerbanenco anni fa, quella con cui si manifesta la "dura lex" della mafia calabrese che ricorre all'uccisione del nemico solo in caso estremo, ma quando lo fa, è attenta a lasciare i segnali giusti.
La mano mozzara, il palo di fico d'india, la coppola in testa.
E c'è tanto della realtà che leggiamo, quando ne abbiamo voglia, dalle inchieste sui giornali che parlano di traffici di rifuti, di terreni inquinati, del business criminale dei rifiuti.
Il romanzo criminale della ndrangheta.
Pretesti di lettura.
Non si uccide un magistrato senza motivo.
"Non si uccideva un magistrato senza motivi seri, terribili e senza l'ordine di un capo in testa. Non si uccideva un magistrato commissionando l'omicidio dallo stesso carcere in cui Manto era una carta liscia e lui invece l'uomo, uno a cui passare parola anche per uno schiaffo da dare in cortile.
"Non si uccideva un magistrato senza motivi seri, terribili e senza l'ordine di un capo in testa. Non si uccideva un magistrato commissionando l'omicidio dallo stesso carcere in cui Manto era una carta liscia e lui invece l'uomo, uno a cui passare parola anche per uno schiaffo da dare in cortile.
Non si uccideva un amgistrato padre di famiglia solo perchè aveva fatto e detto, da Pubblico Ministero, ciò che gli competeva dire e fare, e che comunque nulla avrebbe mutato della sorte del condannato, già ergastolano. Non si uccideva un magistrato mentre tanti buoni amici erano in attesa di un processo, di una sentenza. Non si uccideva un magistrato mentre un altro aveva sul tavolodi quella stessa procura la sua pratica per gli arresti domiciliari".
pag 51
Il dialogo tra il vecchio capobastone don Mico Rota e il nipote in carcere:
- Ti serva per scuola: non fare conoscere a nessuno il tuo pensiero prima che sia maturo il tempo. Anche se sono fidati come loro. Tu sai tutto perchè mi vieni nipote.
- Ti serva per scuola: non fare conoscere a nessuno il tuo pensiero prima che sia maturo il tempo. Anche se sono fidati come loro. Tu sai tutto perchè mi vieni nipote.
Solamente il sangue non tradisce mai.
Mimì capì e apprezzò.
pag 61
pag 61
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Mi raccomando, siate umani