10 gennaio 2010

Il corso delle cose di Andrea Camilleri

... il corso delle cose è sinuoso ...
Merleau-Ponty, Senso e non senso

Una piccola storia, in un piccolo paese sul mare della Sicilia: Camilleri parte da un episodio apparentemente inspiegabile (un colpo di fucile sparato sul portone di casa), capitato ad un giovane che ha passato la vita cercando di evitare guai, senza prendere posizione, è usato per raccontare la sua isola.
Un mondo dove contano più le parole dette che quelle non dette; di parole e gesti usati per alludere a significati nascosti; dove la legge, la giustizia, i carabinieri sono visti con sospetto, e invece i padrini sono quelli cui chiedere consiglio.
Dove la mafia non esiste: gli episodi criminali sono causati da gente di fuori, che nulla ha a che vedere con noi.
Dove la politica è sempre solo un “mangia tu, che mangio anch'io”.
Dove intere famiglie sono costrette a vivere per la loro povertà, in angusti catoj (stanzoni con un'unica porta come unica fonte d'aria) senza luce e servizi: famiglie per cui il boom economico “era arrivato come il botto di una castagnola fatta scoppiare ad un chilometro di distanza”.
Dove la religione viene celebrata con riti pagani (la processione di S Calogero) che fanno inorridire perfino i sacerdoti che non vengono dal posto.
Il corso delle cose è sinuoso, recita la poesia: così sinuoso forse perchè tutto deve essere così scontato nella Sicilia di Camilleri, che è poi la stessa raccontata da Sciacia, Brancati, Pirandello.
C'è stato un omicidio? Sarà cosa di corna...
“- Mi scusi ma secondo lei come si spiega il fatto che M. ha ammazzato V. e gli stava facendo mangiare la pistola, o quello che è, quando il carabiniere gli ha sparato? E come si spiega che per mettergliela dentro la bocca gli ha rotto le mascelle e scassato tutti i denti davanti?
Si spiega, egregio amico, con l'odio e tanto odio, fra due ch'erano amici, si spiega solo con la fìmmina di mezzo.
- Certo che messa così la cosa ..
- E come la vuole mettere? Glielo dissi, mi pare, l'altro giorno. Qua da noi, si muore solo di corna!”
Diceva Sciascia, nel 1961, che la linea della Palma si muove verso nord.

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