La bomba esplose all'improvviso, con un fragore pazzesco, prorio quando il corteo funebre stava attraversando la strada. De Luca si gettò a terra, istintivamente, coprendosi la testa con le mani, mentre un pezzo del muro crollava sul marciapiede, coprendolo di polvere. Cominciarono tutti a urlare. Un sergente della GNR stese il mitra sopra di lui e sparò una raffica infinita che lo assordò, facendo piovere una cascata di coppi rotti sulla strada.
'Bastardi!' gridava il sergente, 'Figli di puttana!'.
'Bastardi!' gridavanno tutti, e sparavano, Guardia Nazionale, Brigate Nere, Decima Mas e Polizia, tutti tranne De Luca, a terra con la faccia nella polvere e le mani aperte sulla testa, con le dita infilate tra i capelli. Rimase così un'eternità e solo quando tutti ebbero smesso di sparare e si sentirono soltanto i gemiti dei feriti, allora si alzò sulle ginocchia, spazzandosi l'impermeabile con le mani, e si rimise in piedi.
'Ce la paghernano!' gli urlò in faccia un graduato, afferrandolo per i risvolti del soprabito, 'rappresaglia1 Carta bianca!'.
'Carta bianca, sì' disse De Luca liberandosi della stretta isterica che lo stava spogliando, 'certo, certo ..' e si allontanò in fretta, senza voltarsi indietro , sospiprando tra le labbra che sapevano di polvere.
In poche righe, il clima del paese (la guerra civile contro i fascisti anche nelle strade), e l'introduzione del commissario Achille De Luca.
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