20 giugno 2010

Travaglio - Schifani : soddisfatti e rimborsati

16000 euro per la battuta (a commento di alcuni articoli sui rapporti passati tra il presidente del Senato e alcuni boss), è questa la condanna in sede civile a Marco Travaglio:

Travaglio risarcirà Schifani con 16mila euro a fronte del milione e 750mila chiesto per diffamazione in seguito a quanto affermato dal giornalista sull'Unità e rispettivamente in due puntate delle trasmissioni Crozza Italia e Che Tempo che fa.

Il Tribunale di Torino - VII sezione civile - ha sostanzialmente riconosciuto l'elemento diffamatorio soltanto nella trasmissione Che Tempo che fa (10-5-2008) quando Travaglio - parlando di Schifani - evocò la metafora del lombrico e della muffa. Per il resto, quanto scritto sull'Unità e quanto detto a Crozza Italia (4-5-2010) - anche per i riferimenti alla mafia - sono stati giudicati pertinenti al diritto di cronaca, di critica e di satira.

"Sono contento che il presidente Schifani sia contento. Ma nemmeno io - dice Marco Travaglio in replica al collegio difensivo del presidente del Senato Renato Schifani - mi posso lamentare, per due motivi: il tribunale gli ha liquidato meno di un centesimo di quanto pretendeva da me (gli devolverò un terzo dei 41mila euro che ho appena ricevuto da Vittorio Sgarbi, come risarcimento per la diffamazione subita ad Annozero); ma soprattutto il tribunale ha riconosciuto che tutto quel che ho detto e scritto sui suoi rapporti con uomini di mafia era vero e documentato, mentre quello che lui sosteneva nel suo atto di citazione era falso".

"Il giudice - sottolinea il giornalista - mi ha condannato solo per una battuta. Dunque, da oggi, si può dire che la seconda carica dello Stato ha avuto rapporti con gente di Cosa Nostra, ma non che il suo successore potrebbe essere un lombrico o una muffa. Battuta che mi è costata un po' cara, ma ne è valsa comunque la pena".

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