Dopo una lunga carrellata sui progetti dei costruttori italiani nelle grandi città (la Roma che costruisce sempre più lontano dal centro, Milano e il parco sud, Napoli e l'abusivismo, il cemento che ha seppellito mezza Liguria, i progetti in Sardegna); sul rapporto tra mafia e cemento; le costruzioni sui luoghi del disastro, il libro "La colata" dedica un capitolo anche al business delle seconde case al nord.
I "letti freddi", trattandosi di case per lo più di case sfitte per 320 giorni l'anno.
Un falso business e un cattivo affare per le amministrazioni locali: perchè a furia di costruire seconde case si impoverisce l'offerta turistica e si distrugge l'ambiente. Perchè a furia di costruire si alza il prezzo delle case spingendo la gente ad andarsene.
E i comuni alpini diventano comuni fantasmi, come si racconta di Bardonecchia.
E i comuni alpini diventano comuni fantasmi, come si racconta di Bardonecchia.
Insomma, è come preferire l'uovo oggi alla gallina di domani, perchè se è vero che le imprese di costruzione offrono una occupazione oggi (ma dequalificata e a basso stipendio), a furia di costruire (e distruggere l'ambiente ), si rovina per sempre l'ambiente e il paesaggio.
Non ci sarà più nessuna gallina, domani.
Chi andrebbe a fare le vacanze in un paese dove si costruiscono ecomostri o condomini che potresti vedere tranquillamente nell'hinterland milanese?
Se ne sono accorti anche in Val Seriana e nelle valli turistiche del bergamasco, nei comuni di Foppolo, Selvino [TG regionale rai 3 11/07].
La soluzione? Tassare maggiormente le seconde case sfitte, incentivare il loro affitto durante l'anno, prediligere i progetti per alberghi o bed & brekfast.
A S. Moritz, il signor Hans Peter Danuser ha proposto che le seconde case vuote siano affittate ai turisti.
Non è l'ultimo retaggio comunista sulle alpi. E' solo un tentativo di salvare il turismo vero.
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