23 luglio 2010

La fine dei boscimani

Piacerebbe che il ministro Tremonti leggesse l'articolo del corriere sui boscimani in Botswana:
L'Alta Corte del Botswana ha negato ai Boscimani il diritto all'acqua. Una fine giuridica. I giudici hanno vietato loro il diritto di accedere al pozzo esistente nelle loro terre. E, se questo non bastasse, non potranno nemmeno costruirne uno nuovo all'interno della Central Kalahari Game Reserve (CKGR), una delle regioni più aride del mondo: la loro terra da sempre. Insomma vengono "presi per sete", come molti temevano che accadesse, visto che nella zona insistono enormi interessi di estrazioni minerarie (diamanti prima di tutto) e turistici, entrambi in contrasto con la presenza della popolazione indigna. La decisione era attesa da tempo e c'erano stati anche interventi dell'Onu perché si garantissero i diritti di un popolo che non vuole lasciare la sua terra.

Questo è quello che succede quando i diritti vengono scambiati come merce: l'acqua, in questa situazione. Perchè garantire l'acqua agli indigeni, visto che non portano profitto?

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