23 agosto 2010

Il filo che brucia di Jeffery Deaver

L'elettricità né ovunque attorno a noi: nelle strade, nelle case, negli uffici. Siamo circondati da fili e apparati elettrici e nemmeno ce ne accorgiamo. Meglio, ci si rende conto solo quando la corrente viene a mancare. Oppure quando, inavvertitamente, si prende una scossa perchè inavvertitamente si tocca un filo esposto, si mettono le mani dentro apparati elettrici.
Ecco allora che questo compagno silente delle nostre vite, si trasforma in un pericolo, un qualcosa che mette a rischio le nostre vite.
Cosa accadrebbe allora se all'improvviso, dai fili elettrici, dalle condutture, dai materiali conduttori che ci circondano improvvisamente partissero scariche mortali, non controllate? Pensateci, sarebbe il panico.
Non solo dentro la casa. Ma nel nostro ufficio (la maniglia delle porte, negli ascensori, le finestre con parti metalliche), per strada (i pali della luce, i porta rifiuti).

Nell'ultimo thriller di Deaver, in cui per la prima volta si affronta il tema delle energie pulite e del business che sta dietro la green economy, il criminologo Lincoln Rhyme assieme al suo gruppo (di cui fa parte la compagna Amelia Sachs) deve cercare di bloccare un criminale che usa appunto la corrente come strumento di morte.
Un assassino che, grazie alla sua esperienza nel campo dell'elettricità, riesce a creare delle macchine per uccidere indiscriminatamente le persone: sfruttando la corrente erogata da una importante azienda di distribuzione del nordest americano, collegando la rete a oggetti pericolosamente vicino alle persone.

La prima volta creando un arco voltaico che parte da un filo pericolosamente pensolante collegato ad una sottocentrale.
Poi attaccando la corrente ad un ascensore trasformandolo così in una sedia elettrica.

Questo assassino, o assassini, va fermato. Cosa vuole veramente? Chi sta dietro, un'organizzazione terroristica che cerca di creare il caos e il terrore in previsione della giornata della terra (dove si discuterà di energia pulita)?

Linc, assieme al team ben rodato dai precedenti casi (Ron Pulansky, Lon Sellito, Mel Cooper), si getta nelle indagini, analizzando i pochi resti che il criminale lascia dietro di se (il filo conduttore usato come arma).
Dall'altra parte una squadra dell'FBI segue una pista che porta ad un gruppo di eco-terroristi, che dalle analisi fatte sulle trasmissioni via rete (SIGINT, secondo la slang), analizzando blog, social network, sms, pare che sia organizzando qualcosa di grosso.

Un'indagine che si tramuta in una lotta contro il tempo, per fermare l'assassino prima che colpisca di nuovo allo scadere degli ultimatum che manda agli investigatori. Il misterioso attentatore, dopo aver colpito la prima volta, si fa vivo con la polizia per avanzare la sua esorbitante richiesta: una riduzione dei consumi elettrici così drastica da condannare New York alla paralisi.
Un thriller che non da tregua, pagina dopo pagina: Deaver fa vivere al lettore l'indagine con i propri occhi, portandolo dentro la casa-laboratorio di Linc, per le strade di New York con la Camaro di Amelia, o nei bassifondi alla caccia di informatori, assieme all'agente FBI Dellray. Un infiltrato della vecchia scuola abituato a fare le indagini usando le proprie scarpe e non le analisi dei segnali della rete.

Ma è anche un libro in cui si intrecciano tante altre storie: la caccia all'Orologiaio (sfuggito in Messico), l'assassino nato nel caso de “La luna fredda”. Le sempre più frequenti crisi di Linc, che lo portano a ripensare al suo futuro come persona (e non solo come mente). Ogni personaggio presente nel libro ha una sua mentalità, propri pensieri che lo attanagliano, problemi personali che ostacolano a volte il proprio lavoro.
Deaver, che ci ha portato dentro l'indagine, ci acompagna anche dentro la mente di Ron, Amelia, del vecchio agente Dellray che si sente inutile di fronte alle nuove tecnologie …

Infine il colpo di scena finale, o meglio, i colpi di scena. Solo alla fine tutta la matassa verrà sistemata e i pezzetti sistemati al proprio posto.
C'è una bella frase di Thomas Alva Edison che apre il libro e che voglio riportare:
“Dal collo in giu, l'uomo vale 2 dollari al giorno.
Dal collo in su, vale qualunque cosa la sua mente sia in grado di produrre”.

Un consiglio: se vedete un filo penzolare, non toccatelo.

Il link per ordinare il libro su Internetbookshop.
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