23 settembre 2010

Annozero può cominciare?

La domanda non è scontata: perché se una trasmissione deve subire prima una gara a ostacoli (spot che non vanno in onda, firme mancate dei contratti), un controllo della scaletta della puntata, la spada di Damocle del contradditorio, allora diventa veramente difficile fare informazione.

Il problema è l'assenza di un contradditorio quando parla Travaglio?
Allora servirebbe un contradditorio per il contradditorio. Anche a Ballarò, dopo il monologo di Crozza, servirebbe un comico del bagagnino per riequilibrare tutto.
Come mai si ritira fuori questa questione (e quella dello stipendio dei conduttori) solo quando inizia Annozero?
Quello che in realtà da fastidio, al PDL (ma anche ad una parte nel PD) è che Travaglio possa parlare liberamente per cinque minuti. In quei minuti sanno che è alta la concentrazione dei telespettatori e che il messaggio arriva chiaro alle persone. Il contraddittorio sarebbe garantito da fatto che chiunque in stuidio, possa ribattere successivamente all'intervento (cosa che avviene ad ogni puntata).
Non è una questione di contraddittorio (che già c'è): è che deve proprio starsene zitto o essere zittito come se fosse ad un talk show qualunque. E questa si chiama censura.

Ho assistito al battibecco tra Vittorio Sgarbi e Filippo Rossi a l'ultima parola? Sarà mica questo un esempio di trasmissione plurale? Una sequela di insulti dell'uomo di (s)scultura al direttore del magazine di FareFuturo.

Si può continuare a pensare di fare informazione in questa maniera?


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