07 settembre 2010

Tutta colpa dei giornalisti

Enzo Boschi è presidente dell'istituto nazionale di vulcanologia e geofisica: sul sito vengono riportati i dati degli ultimi terremoti, le scosse, la mappa dei luoghi.

Chiaro che, dopo il terremoto dell'aprile 2009 in Abruzzo i cui avvertimenti sarebbero stati sottovalutati (perchè il terremoto era ritenuto imprevedibile, nonostante lo sciame), la gente faccia affidamento anche alle informazioni riportate sul sito, che alle parole (meno credibili dopo tutte quelle morti) degli esperti.

Ma a quanto pare, nemmeno questo va bene: il sito di ingv potrebbe essere chiuso o oscurato

Enzo Boschi che è stato indagato dalla Procura dell'Aquila come componente della commissione Grandi rischi per non aver valutato correttamente il rischio sismico e non aver informato adeguatamente i cittadini sui pericoli che c'erano nei giorni prima del 6 aprile 2009.

Boschi ha preso spunto da quanto affermato dal capo dipartimento della Protezione civile,Guido Bertolaso, che aveva parlato dell'"affermarsi di profeti di sventura" a proposito dei terremoti.

"Condivido in pieno quello che ha detto Bertolaso - ha commentato Boschi - noi stiamo valutando di smettere di informare, e di non rendere raggiungibili i nostri dati via web, perché vengono usati per arrivare a conclusioni che non stanno né in cielo né in terra".

I principali responsabili, secondo Boschi, sono i media: "La colpa è dei giornalisti - ha aggiunto Boschi - e dei politici locali che hanno la responsabilità in caso di terremoti, perché non controllano le strutture, ma cercano di scaricarla. Poi ci sono coloro che sono desiderosi di apparire, e che trovano sempre qualcuno che voglia far fare uno scoop".

Almeno non ha dato colpa ai magistrati e alle toghe rosse.

su una cosa ha ragione: sui criteri con cui vengono costruite le case. Ma di questo dovrebbe chiedere conto al governo che ha varato un piano case (poi attuato con altre leggi dalle regioni), in deroga ai principi antisismici. Che permette condoni su condoni (come altri governi precedenti).

E anche alla Cricca (gli amici di Bertolaso, Anemone e soci), grazie a cui i soldi pubblici venivano spesi per gli amici, anzichè essere usati per mettere in sicurezza scuole e altri istituti pubblici.


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