15 novembre 2010

Report il debole dell'autorità

Le authority sono enti previsti dalla Costituzione, con lo scopo di tutelare i cittadini dai soprusi, difendere la loro privacy, sanzionare le aziende che abusano del loro potere.
Sembra incredibile, nell'Italia di oggi, dei conflitti di interesse (non solo quello televisivo), dei consigli di amministrazione dove siedono le stesse persone, dei patti di sindacato, degli scandali Cirio, Parmalat, crac derivati, Alitalia...

Report ha mostrato chi guida questi enti, cosa fanno, che requisiti servirebbero (e che requisiti invece hanno) per i vari commissari e presidenti.

La Consob: dal 30 giugno, con le dimissioni di Cardia, è senza presidente. Non è una cosa saggia visti i tempi: “La mancata nomina può essere vista come una scarsa attenzione del governo ai mercati finanziari” afferma il presidente vicario Conti.

E non è solo l'attenzione ai mercati, ma anche per la tutela dei risparmiatori: a Montecchio un intero paese è stato truffato dall'ex sindaco (di centrodestra), anche operatore della banca Mediolanum. Cittadini truffati due volte: perchè si fidavano della banca (“tutta intorno a te”) e anche del sindaco che conoscevano bene e a cui avevano affidati i propri risparmi.

Chi paga? La banca parla di corresponsabilità: l'avvocato Spadafora ai risparmiatori invita a non fidarsi ciecamente degli agenti “controllate sempre la corrispondenza che vi invia la banca”.
Sabbatini è stato radiato dall'ordine, ma la Consob non ha risposto alla richiesta dei risparmiatori, né ha sanzionato la banca (ha ritenuto che la responsabilità fosse del singolo operatore).
Nel 2008, per un caso analogo, Mediolanum fu multata con una sanzione di 300000 euro: poca roba se si tiene conto del patrimonio di Ennio Doris (si dice 2,5 mliardi).
E nel passato, ci sono stati altri episodi di truffa, di operatori della banca: a Sondrio e Pescara. Forse non si parla di casi sporadici e di reposnsabilità dei singoli: servirebbero sanzioni più salate, anche perchè le persone truffate devono ogni volta aspettare i tempi della magistratura per riavere i soldi.

Questo ha a che fare col fatto che sono nomine politiche e parliamo di una banca collegata al presidente del consiglio?

Iovene ha raccontato della consulenza del figlio di Cardia (ex presidente) con la ex banca di Fiorani, e anche delle ispezioni aggiustate o concordate tra controllato e controllore, nei mesi delle scalate bancarie.
“Fiorani mente” si difende Cardia. Eppure l'autorità sarebbe molto più credibile se mostrasse un comportamento più coerente: ha sanzionato Lanutti per alcune affermazioni su Unicredit (con l'accusa di manipolare il mercato) e non Berlusconi, per le sue dichiarazioni su Alitalia e sul gruppo Espresso.

Oggi Cardia è passato alle Ferrovie dello Stato, con uno stipendio di 800000 euro anno.

AGCOM: Calabrò, presidente dell'ente, nonché poeta, lo ha ribadito ad inizio intervista. Serve mantenere una indipendenza, ogni giorno, nell'ambito del controllo delle comunicazioni televisive e telefoniche.

Gli 8 commissari sono nominati dal Parlamento e sono tutti parlamentari : perchè serve far politica per entrare in questa authority? Ognuno degli intervistati era in quita a qualche partito, eppure nessuno sembrava preoccupato del conflitto di interessi televisivo, perchè “le televisioni sono gestite da enti indipendenti”.

Calabrò ha sanzionato TG1 e TG5 alle passate elezioni per violazione della par condicio (100000 euro); il 21 ottobre ha richiamato il TG1 (perchè l'opposizione era relegata al 13%). Il presidente ha usato la metafora della multa per aver passato il rosso: se anche uno passa tre volte col rosso, mica possiamo ritirargli la patente, se però investe una persona, sì. Il giornalista Iovene commentava allora dicendo che allora stiamo aspettando il morto.

Il ruolo dell'AGCOM è molto delicato, come ha testimoniato l'inchiesta di Trani sulle telefonate tra Berlusconi e Innocenzi (poi dimesso) per far chiudere Annozero.
Come anche tutte le polemiche dopo la nomina di Antonio Martusciello, ex sottosegretario di Berlusconi, fondatore di Forza Italia, ex Publitalia.
I commissari non dovrebbero essere indipendenti?
L'unica cosa che sappiamo è che percepiscono uno stipendio di 16000 euro netti al mese; che l'opposizione si è ancora una volta fatta trovare impreparata alla nomina del presidente e dei commissari. La sede principale dell'AGCOM è a Napoli, dentro una torre di proprietà dei Caltagirone, dove ci sono meno dipendenti che alla sede di Roma.
L'unica attività, notava Iovene, è il via vai dei garzoni del bar ..
Qui, alcuni dipendenti raccontano di non lavorare da anni, pur percependo uno stipendio: significa che ci sono anche situazioni di mobbing? Calabrò nega assolutamente.
Eppure le cause di lavoro devono passare al Tar del Lazio, dove fino al 2005 lavorava proprio Calabrò. E dove lavorava Pasquale De Lise, oggi al Consiglio di Stato, il cui nome è uscito (ma lui non è indagato) nell'inchiesta sulle Grandi Opere.
Tutto ciò fa emergere il fenomeno delle doppie poltrone, poiché sia Calabrò che De Lise mantengono le due cariche: commentava così la Gabanelli
“spesso sono sempre gli stessi nomi che fino all'età di 75 anni passano da una poltrona all'altra. Sono decine i presidenti e i commissari che hanno il doppio stipendio: qui la scure di Tremonti non è calata, ed è uno scandalo”.

Per 5 mesi il ministero dello sviluppo è stato senza ministro: proprio nei mesi in cui venivano assegnate le frequenze televisive. In Europa queste vengono messe a gara, per far soldi, in Italia i canali nazional sono stati dati gratis a Rai e Mediaset: forse perchè le Authority sono di nomina politica?

Antitrust: Catricalà spiega il suo lavoro “se si fa un atto di governo dannoso all'interesse pubblico, interviene l'antitrust”. Ma prima dovrebbero intervenire carabinieri, finanza ..

E allora, quando sono state prestate le frequenze (per il momento) a Mediaset, perchè non è intervenuta? Solo perchè si presume che sia stato un funzionario del ministero a fare questo atto?

L'antitrust vigila sui conflitti di interesse, sulla pubblicità ingannevole.
Anche Catricalà ha due stipendi (oltre all'Authority, anche da ex magistrato del Consiglio di Stato).

Ha 285 dipendenti a 4000 euro/mese, ma le richieste dai cittadini sono gestite da degli avvocati interinali che rispondono al telefono.
Il suo lavoro, contro la pubblicità ingannevole, lo fa: ha sanzionato la Tim per uno spot che non era corretto nel messaggio, ma le sanzioni sono basse, e le pubblicità non sono state bloccate.
L'antitrust ha vinto la battaglia, importante, contro il cartello dei produttori del latte.

Garante sulla privacy: presidente Pizzetti. Ci deve difendere da quanti usano i nostri dati personali, per mandarci pubbicità che noi non abbiamo chiesto.
Come durante le elezioni: ma a febbraio è cambiata la legge e per non essere disturbati ci si deve iscrivere ad un registro che in pochi conoscono.

Pazienza” commentava il presidente, se il governo ha fatto una scelta contro l'autorità.
Insomma, la politica ha stabilito tramite i suoi commissari dentro l'Antitrust, che la politic ci può disturbare ...

Tra l'altro, le istruttorie portate avanti dall'ente, per verificare se ci sono state violazioni, durano molti mesi e porta a sanzioni di qualche decina di migliaia di euro.

Diversamente da quanto è capitato col caso Zappadu, il fotoreporter che ha scattato le foto del premier nella sua villa in Sardegna e all'aeroporto con la sua compagnia.
Il blocco alle sue foto è scattato in 24 ore: perchè ha carpito le foto con mezzi e strumenti eccezionali, dice Pizzetti, che poi articolava un ragionamento sulle tutele di una persona sul proprio balcone o nel suo giardino. Invece il fotoreporter spiegava come le foto siano state scattate per strada, con l'uso di un teleobiettivo.
Tanto è vero che la procura non ha riscontrato un reato. C'è anche la questione di cosa quelle foto raccontano: l'allegra compagnia che vola in Sardegna a spese del contribuente, con la scorta di carabinieri, le feste e il clima …

Isvap: l'ente di controllo delle assicurazioni è il meno noto alle cronache. Forse per questo l'associazione consumatori ne ha chiesto la chiusura. Il presidente Giannini lo ha spiegato chiaro “nessuno può mettere le mani sulle tariffe”. E forse per questo fa molto poco sugli aumenti indiscriminati delle tariffe.

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