28 novembre 2010

Un posto al sole



Venerdì scorso ho guardato un pezzo della fiction di Rai 3, Un posto al sole, ambientata a Napoli. Almeno così si direbbe: nelle scene non compariva mai un sacco dei rifiuti. Più che Napoli, Zurigo si sarebbe detta. E ho pensato che forse, così come gli attori della fiction, anche il nostro governo e il suo presidente vivono in un mondo di fiction. Perchè sorridono sempre, perchè sono fiduciosi? “Perchè vivo in un posto al sole”.

E nel mondo della fiction vorrebbero che vivessero anche gli italiani: un mondo in cui non esiste spazzatura, dove gli studenti studiano in scuole linde, dove i monumenti stanno in piedi per testimoniare della nostra storia passata. Dove la gente aleggia attorno a storie basate su corna, litigi, eredità, invidie e amori.
Peccato che le persone vivano in un altro mondo: un mondo dove si maschera da riforma una serie di tagli alla università pubblica, che diventa sempre più privatizzata. Come la sanità, la scuola pubblica, l'acqua.
E, ma non ci sono i soldi …

Un mondo dove i rifiuti sono sotto i quartieri (a Milano), sotto le campagne (in Campania), nei quartieri delle città (Napoli), dove i rifiuti vengono bruciati nelle campagne, dove i termovalorizzatori inquinano e nemmeno funzionano a pieno regime.
In un mondo dove i nostri beni culturali crollano, dove i teatri (come la Scala a Milano) non ricevono fondi …
E ma non ci sono i soldi.... e poi la cultura non da da mangiare.
Cos'è in fondo Pompei? Quattro sassi …. vi giuro che l'ho sentita veramente questa affermazione.

Certo non ci sono i soldi se non per i parenti del ministro Bondi.
Per gli sprechi e gli scandali per le Grandi Opere della Protezione Civile.

Chiaro che gente che vive in un mondo fatato, lontano dalla realtà (sono loro i veri bamboccioni), alla minima critica, sbottano con affermazioni ridicole, come quella del complotto mondiale. Frase che ricorda tanto le uscite mussoliniane su un “complotto demo-pluto-giudaico delle democrazie occidentali”. Ci manca solo l'autarchia (e come farà il capo senza le nipoti di Mubarak)?

In presenza di questi politici, una informazione libera che informa, non può che suonare fastidiosa. Per esempio le inchieste di Report, che svelano una gestione degli appalti da parte dei vertici di Finmeccanica quantomeno discutibile. Apriti cielo: Finmeccanica non si tocca. Un un bene del paese: vero, ma se fosse gestita in modo meno familistico, non sarebbe meglio?

A proposito di Roma ladrona, l'Espresso di venerdì racconta, nella sezione Riservato, delle vicissitudini del deputato PD Ludovico Vico, che si è visto negare l'ingresso al ristorante di Montecitorio per la moglie al seguito. Mentre l'onorevole Bossi è riuscito ad entrare con tre donne, nessuna delle quali parlamentari. “Se mia moglie non può entrare dovete farle uscire” ha chiesto il deputato.
“Io non mi sento di farlo”, ha risposto il funzionario.
Come è finita? Che il ministro (quello di Padania Libera), ha finito il pranzo comodamente.
Non è noto il menù.

Intanto nel paese reale
- A Rosarno, complice la disperazione, tornano gli immigrati dopo la rivolta, e ritrovano le stesse condizioni di miseria. Oggi si vota dopo lo scioglimento dell'amministrazione per mafia.
- Il merito innanzitutto: all'ATAC di Roma, sono stati assunti per chiamata diretta 850 persone dalla giunta Alemanno. Mogli, generi, nuore e perfino una cubista. Il modo migliore per svuotare le casse delle società pubbliche. Ecco come si impoverisce il paese.
- L'evasione fiscale: si giustificano i tagli all'università con la solita scusa della mancanza di fondi. E se li prendessimo agli evasori? Gli stilisti Dolce e Gabbana sono rinviati a giudizio per una vicenda di 1 miliardo di euro. Alla Menarini, altro caso di evasione, per un miliardo di euro.
- Morti bianche. In undici mesi, più di 900 morti nel lavoro. Anche per loro avrebbe dovuto esserci il diritto alla vita.

In attesa dei documenti di Wikileaks (e sui rapporto di papi con Putin), stasera Report parlerà dell'energie rinnovabili in Italia, come le pale eoliche in Calabria. "Girano le pale": chi ci sta guadagnando dall'energia verde?

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