L'anno che è appena iniziato si è chiuso col discorso del presidente Napolitano su giovani e lavoro (dare un'opportunità e una speranza per un futuro): il fatto che tutti i partiti si siano detti d'accordo (addirittura Schifani ha affermato che il PDL è l'unico in grado di fare le riforme..), mette poca speranza nel vedere queste parole messe in pratica.
Le rivelanti criticità sulla legge Gelmini non verranno dunque ascoltate (d'altronde gli studenti non sono mai stati ascoltati nel passato, perchè dovrebbero esserlo ora?), come per il pacchetto sicurezza emanato nel 2009 (lo scrive oggi nella spalla Travaglio su Il Fatto Quotidiano).
Le rivelanti criticità sulla legge Gelmini non verranno dunque ascoltate (d'altronde gli studenti non sono mai stati ascoltati nel passato, perchè dovrebbero esserlo ora?), come per il pacchetto sicurezza emanato nel 2009 (lo scrive oggi nella spalla Travaglio su Il Fatto Quotidiano).
L'anno che è appena iniziato si è concluso con le polemiche per la scelta dell'ex presidente Lula di non estradare il terrorista Cesare Battisti. E allora mi chiedo: se dobbiamo intraprendere azioni di protesta, perchè solo contro il Brasile e non anche contro la Francia di Sarkozy?
Ancora: possiamo essere credibili, quando si parla di azioni di protesta (La Russa dice che sono a rischio le relazioni commerciali) e poi col Brasile si fanno affari? Eni, Finmeccanica e anche la Fiat di Marchionne. Forse il govenro Lula è di sinistra (e dunque proteggerebbe i "rossi") solo quando fa comodo al PDL?
O forse Lula ha seguito i consigli del presidente del Consiglio e nemmeno lui si fida dei magistrati italiani, antropologicamente diversi?
L'anno che è appena iniziato ripropone gli stessi problemi irrisolti ieri: lavoro, crescita debole, impoverimento di ampie fette del paese, i rifiuti solamente spostati per Capodanno.
Come diceva Einstein, non si può pensare di risolvere un problema con la stessa mentalità che l'ha generato.
Anche perchè la politica ancora oggi, continua a parlare di elezioni si, elezioni no.
E oggi, il padre dell'alpino morto in Afghanistan chiede al governo la verità sulla morte del figlio, Matteo Miotto. Lo chiediamo tutti.
Segnalazioni
- sulla discesa in campo di B.
- il Tar boccia la politica Formigoni in materia sanitaria sulle linee guida per l'aborto
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Mi raccomando, siate umani