18 maggio 2011

Il suo canto libero

Il tutto è partito dalla domanda che mi sono posto oggi: come fa uno come Carlo Vulpio, autore del libro denuncia "Roba nostra" sulle inchieste calabresi su cui stava indagando De Magistris, candidato come indipendente nell’IdV in Europa, a lavorare con Sgarbi in TV?

Sono finito poi, sul blog del giornalista è ho trovato questo post in cui si parla di sms di minacce, dopo l'articolo del Fatto:
La segnalazione delle minacce (oltre ai numerosi insulti) nei miei confronti mi viene dal giudice Clementina Forleo, persona degnissima, che il 15 maggio scorso, alle 9:42, legge di un tale Alessio che scrive: “…attento che le prendi…”.
Ora, il blog del PQ non è come il mio, dove chiunque può scrivere qualunque cosa, anche le castronerie più castronesche. No, il blog del PQ è di quelli che filtrano, selezionano, troncano, sopiscono, omettono, cancellano. Sempre per meglio garantire la libertà di espressione, si capisce. Tanto è vero che i tenutari del blog medesimo si preoccupano di specificare che il controllo sugli interventi viene esercitato per eliminare “commenti contenenti insulti, turpiloquio, istigazione alla violenza, minacce”.
Se così stanno le cose, solo un cretino può pensare che le minacce (e gli insulti) che il giudice Forleo mi segnala abbiano attraversato per caso le maglie degli occhiuti vigilantes del blog del PQ. E’ chiaro invece che quelle minacce e quegli insulti sono stati fatti filtrare di proposito.
Credo che sia la prima volta che a un programma tv, che deve ancora andare in onda e contro il quale si è fatto di tutto affinché non andasse in onda, accada una cosa del genere: una sorta di “guerra preventiva” a colpi di notizie false e diffamatorie, in cartaceo e in formato digitale, e ora anche a colpi di minacce dirette, anonime, consapevolmente lasciate passare in rete.
Sono sicuro che adesso, per equanimità e senso di giustizia, si solleveranno magistrati come Cascini & Palamara, quelli che, assieme a un procuratore e a un gip di Bari, volevano chiudere questo blog per una presunta “diffamazione”. Sono sicuro che adesso scatterranno come un sol uomo tutti quegli altri magistrati che a queste cose tengono in modo particolare e incaricheranno la Polizia postale di identificare gli autori delle minacce e degli insulti, chiamandone a rispondere – come vuole la legge – anche il sito che li ospita, li copre e li favorisce.
Sorrido però al pensiero che questo possa realmente accadere. Come sorrido di fronte all’allungamento di quattro puntate di Annozero, in diretta, con libertà assoluta di decidere il tema e gli ospiti, senza intoppi in consiglio di amministrazione Rai, senza interruzioni del ciclo di puntate previsto, senza patemi per la retribuzione del lavoro prestato.
Esattamente come è avvenuto per il programma di cui sono autore assieme a Sgarbi… Già, proprio uguale uguale. Tanto che a volte mi chiedo: ma chi comanda davvero in Italia?

Spero che dalla redazione del Fatto, facciano sapere qualcosa di questa storia.

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