13 settembre 2011

Nelle mani della Cina e del fondo monetario


Lasciate perdere per un attimo le notizie sulla fuga in Europa del premier, dell'esplosione nellafabbrica di fuochi (era tutto a norma? Quanti controlli ci sono stati?) e della condanna di Ustica nei confronti dei ministeri.
Le vere notizie sono due (assieme allo spread a 280): Il sole 24 ore che parla di un possibile intervento del FMI (fondo monetario internazionale) per il debito italiano e la rinegoziazione con laCina per l'acquisto dei nostri titoli.
Non so se è chiaro: rischiamo di finire nelle mani di Washington che deciderà la nostra politica economica (come fanno nei paesi del terzo mondo) e di Pechino.
Fate voi.

Scrive Caselli su Il sole 24 ore:
Ma un sia pur molto modesto prestito del Fondo potrebbe servire a rassicurare i mercati e a far scendere almeno in parte i rendimenti. La ragione è che i prestiti del Fondo sono in genere accompagnati da severissime e assai dettagliate condizioni su specifiche misure, sia fiscali, sia di riforma dell'economia, che il Paese beneficiario deve prendere. In pratica, sarebbe il Fondo a farsi carico delle decisioni di politica economica dell'Italia. Questo trasferimento di sovranità da Roma a Washington potrebbe rassicurare i mercati e consentire all'Italia di ritornare alla raccolta.
Non occorre dire che lo spettacolo di un Paese del G-7 "commissariato" dall'Fmi sarebbe uno spettacolo sbalorditivo. Ma non più sbalorditivo di quello che abbiamo dato di noi questa estate.

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