Il primo attacco è stato a fine marzo,
dopo un ciclo di antibiotici per un intervento ai denti. E poi, altri
due, ad inizio aprile e l'altro verso la fine.
Un dolore, acuto e
improvviso, in piena notte: in mezzo allo sterno e che poi col
passare del tempo, si irradiava in mezzo alle scapole.
Un dolore che poteva durare anche delle
ore e che, oltre all'impossibilità dal dormire, portava anche a
nausea e vomito.
Colpa dello stomaco, mi disse il
medico, devi fare la gastroscopia.
Non è un esame che mi sta
molto simpatico e, per un po' ho voluto procrastinare, aspettare.
Non
ho avuto altri attacchi fino a fine settembre: poi 4 altri episodi
quasi uno in fila all'altro, sempre di notte, sempre il fine
settimana, guarda caso quando si mangia di più o si fa più attività
fisica.
Negli ultimi due episodi sono stato ricoverato in pronto
soccorso (dopo 2 ore di questo dolore che sembrava come una pugnalata
in mezzo al petto): lì, alla fine hanno scoperto che avevo i calcolialla colecisti.
“Lei dovrebbe decidersi a togliersela, la
cistifellea”, mi disse il chirurgo lasciandomi un po' confuso?
Cosa vuol dire calcoli? Perchè devo
togliermi un organo? I calcoli non si sciolgono o bombardano? Pare di
no, almeno per quelli nella cistifellea.
E così, martedì mi sono operato e per
me inizia ora una fase di recupero e riposo.
Operazione in anestesia totale, di
video laparo colecistectomia di cui, non ricordo nulla, se non la
paura prima di entrare in sala e la sensazione di soffocamento quando
mi hanno risvegliato.
Col sondino nel naso, la flebo al
braccio e i punti in pancia.
Tutto colpa di quelle sei palline
dentro la pancia, che ad un certo punto della mia vita han deciso di
muoversi. Di vedere come era fatto il mondo.Il primo attacco è stato a fine marzo,
dopo un ciclo di antibiotici per un intervento ai denti. E poi, altri
due, ad inizio aprile e l'altro verso la fine.
Un dolore, acuto e
improvviso, in piena notte: in mezzo allo sterno e che poi col
passare del tempo, si irradiava in mezzo alle scapole.
Un dolore che poteva durare anche delle
ore e che, oltre all'impossibilità dal dormire, portava anche a
nausea e vomito.
Colpa dello stomaco, mi disse il
medico, devi fare la gastroscopia.
Non è un esame che mi sta
molto simpatico e, per un po' ho voluto procrastinare, aspettare.
Non
ho avuto altri attacchi fino a fine settembre: poi 4 altri episodi
quasi uno in fila all'altro, sempre di notte, sempre il fine
settimana, guarda caso quando si mangia di più o si fa più attività
fisica.
Negli ultimi due episodi sono stato ricoverato in pronto
soccorso (dopo 2 ore di questo dolore che sembrava come una pugnalata
in mezzo al petto): lì, alla fine hanno scoperto che avevo i calcoli
alla colicisti.
“Lei dovrebbe decidersi a togliersela, la
cistifellea”, mi disse il chirurgo lasciandomi un po' confuso?
Cosa vuol dire calcoli? Perchè devo
togliermi un organo? I calcoli non si sciolgono o bombardano? Pare di
no, almeno per quelli nella cistifellea.
E così, martedì mi sono operato e per
me inizia ora una fase di recupero e riposo.
Operazione in anestesia totale, di
video laparo colicistectomia di cui, non ricordo nulla, se non la
paura prima di entrare in sala e la sensazione di soffocamento quando
mi hanno risvegliato.
Col sondino nel naso, la flebo al
braccio e i punti in pancia.
Tutto colpa di quelle sei palline
dentro la pancia, che ad un certo punto della mia vita han deciso di
muoversi. Di vedere come era fatto il mondo.
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