14 febbraio 2012

Soldi e cemento

Si dice che il cemento porti posti di lavoro, crei occupazione ed economia: chi rinuncerebbe allora al cemento, ad un bel centro commerciale, a dei nuovi grattacieli di questi tempi.
Ma è veramente così?
Presadiretta, nella sua inchiesta, ha spiegato che non è sempre così.

A Milano nonostante ci siano 30000 appartamenti sfitti, ci siano torri (come quelle di Ligresti) semivuote,nonostante le inchieste sulla penetrazione della ndrangheta nel settore delle costruzioni,  si continua a costruire, ad aggredire il territorio.
A chi servono i quartieri del lusso? Ai milanesi, alla città o alle banche e ai costruttori?
Uno di questi addirittura è stato nominato presidente della Triennale. Come mai, sindaco Pisapia?

Ad Ischia il cemento è per la maggior parte abusivo. Per strutture alberghiere e case di villeggiatura, dicono. Ma sono case che rubano territorio all'isola, dove le costruzioni dovrebbero essere regolamentate: che turismo arriverà su un'isola coperta da cemento? Cemento che non esiste per lo stato, niente tasse.
Che futuro c'è per Ischia se si continua a costruire?

A Cosenza poi, i nuovi sviluppi si fanno su zone alluvionate e a rischio frana. Mentre il centro storico, un piccolo gioiello di vicoli, botteghe e un duomo dell'XI secolo è lasciato abbandonato.
E c'è di peggio: visto che costruire fa bene all'economia, a Zumpano hanno pure costruito una multisala sotto una frana.
Inaugurata dal sindaco (moglie dell'ex sindaco che ha autorizzato), ha rassicurato il giornalista Iannacone: non c'è nessun pericolo.
Ma chi si assume la responsabilità, se dovesse succedere veramente quello che tutti negano: è colpa del giornalismo del cavolo, se l'economia del sud è ferma (il direttore dei lavori a Iannacone)?



A Reggio Emilia, zona di centrosinista, si costruisce a macchia di leopardo. Nuove industrie e nuovi quartieri in mezzo alla campagna. Ovviamente si tratta di case con appeso il catrello vendesi, visto che lo sviluppo abitativo previsto si è fermato.
E così, il distretto dell'agricoltura e del parmigiano diventa il distretto del cemento, alcuni terreni agricoli diventano magicamente edificabili, facendo la felicità delle coop, delle banche e dei costruttori.
E i contadini? E il territorio consumato, come a Parco Ottavi, la Reggio Emilia 2, oggi un cimitero di case, strade chiuse, stazioni chiuse.

Per fortuna non tutti la pensano così: a Colorno , l'assessore intervistato dal giornalista spiegava che qui non si mangia il territorio e i soldi, il comune, li fa col fotovoltaico.

E poi c'è il caso Isernia: si costruisce un nuovo auditorium (nonostante ci sia già un piccolo teatro da 300 posti che non si riesce a riempire), che rientra nei progetti per i 150 anni dell'unità.
Dai 5 milioni iniziali si è passati, forse anche perchè nel progetto sono rientrati alcuni personaggi finiti nell'inchiesta sulla cricca per le grandi opere, ai 50 milioni di euro.
Per una mega struttura con dentro un centro commerciale, un auditorium e un cinema.
Fortemente voluta, nonostante l'aumento dei costi, dal sindaco. Il suo fiore all'occhiello.
Speriamo che porti veramente posti di lavori invece di trasformarsi nell'ennesima cattedrale nel deserto.
Peccato poi che il museo del Paleolitico sia ancora chiuso (con i 30 miliardi di lire spesi negli anni 80) : nessuno può vedere l'unico pavimento in ossa di animale (in Europa?) dell'epoca preistorica, perchè non ci sono fondi per tenerlo aperto.

E qui, col museo e i visitatori, di posti di lavoro ce ne sarebbero.
"Siamo veramente imbecilli", commentava Iacona sconsolato.

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