01 marzo 2012

Per cosa si sciopera oggi


Giornata di ordinaria follia oggi, sui mezzi pubblici a Milano: follia accentuata dallo sciopero nel settore trasporti, sia per la metrò che per i treni dei pendolari .
Tralascio i commenti della brava gente comune (ma che scioperano a fare .. rompono solo le scatole .. non vogliono lavorare ...).
Per non fare i soliti discorsi da bar, sono andato sul sito della CGIL trasporti per capire le ragioni. Ma per cosa si sciopera oggi?


Il comunicato 
Le Segreterie Nazionali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti proclamano la mobilitazione  dei trasporti italiani e lo sciopero generale a livello nazionale di tutto il settore di 4 ore per il giorno 1 marzo 2012. L’azione è resa necessaria dalla grave condizione dei trasporti nel Paese ulteriormente aggravata dalle decisioni che il Governo sta assumendo con il Decreto cosiddetto “Crescitalia”. Lo sciopero, che riguarderà tutte le attività del comparto  trasporti, è proclamato perché il Governo nonostante le ripetute richieste, ha volutamente ignorato il confronto con il Sindacato sulle enormi questioni aperte, avviandosi sulla strada di liberalizzazioni senza regole e istituendo una nuova Authority alla quale sono demandati anche poteri e funzioni proprie del Governo nazionale e di quelli regionali. Il Paese ha l’inderogabile necessità  di riprendere a crescere per cui sono improcrastinabili interventi che introducano nel settore dei trasporti una logica di integrazione, capace di selezionare gli investimenti ed individuare i modelli di gestione, per un sistema efficace ed efficiente, integrato tra le varie modalità, sostenibile dal punto di vista ambientale e capace di  regolare la libera concorrenza in un quadro di reali garanzie per i cittadini e per i lavoratori del settore. La politica integrata dei trasporti è stata ed è tuttora la grande assente nel Paese, lo testimoniano con grande evidenza gli effetti sia il fermo del trasporto merci sulle autostrade che quello dei taxi nelle città. La manovra cosiddetta “Crescitalia” non contiene al suo interno nessun elemento per cambiare strutturalmente la situazione di disequilibrio tra le modalità di trasporto ne, tantomeno, indicazioni cogenti e/o incentivi alla mobilità urbana del trasporto pubblico locale.
Le scriventi Segreterie Nazionali, nel proclamare la presente iniziativa  generale di mobilitazione, ritengono indispensabile una politica dei trasporti adeguata alle esigenze di sviluppo e soprattutto che siano evitati interventi sbagliati che aggravano i problemi per i cittadini, per la aziende e per i lavoratori. Azioni parziali o negative sono destinate a peggiorare la situazione: - il Trasporto Pubblico Locale, sia su gomma che su ferro,  richiede certezza e  stabilità delle risorse ed un progetto industriale per il settore  che determini il superamento della enorme frammentazione aziendale, con la previsione di  strumenti di gestione delle ristrutturazioni, in assenza del quale si metterà a rischio la mobilità collettiva nel Paese; - nel  Trasporto Ferroviario  l’ipotesi di scorporo della rete dal sistema FS con il superamento dell’azienda integrata produrrà effetti distruttivi sull’intero sistema industriale ferroviario e  aggraverà ulteriormente le condizioni del trasporto regionale e del servizio universale, facendo fare all’intero comparto un ulteriore passo indietro. Resta irrisolto il problema del servizio universale che deve garantire un trasporto ferroviario accessibile da e per i territori che sono al di  fuori della copertura dei servizi ad alta velocità. Il sud del Paese è stato fortemente penalizzato dall’iniziativa congiunta di Fs e del MIT e gli effetti sui collegamenti notturni sono ancora sotto gli occhi di tutti. 


Insomma, i sindacati chiedono più soldi per una seria politica del trasporto pubblico locale, e criticano lo scorporo rete-servizi in ambito ferroviario.
La loro obiezione è che, con la separazione della rete, poi si finisca col finanziare più l'azienda dei servizi ferroviari (perchè più remunerativa), che non l'azienda che si occuperà della sola rete (ovvero delle manutenzioni, che non danno visibilità).
Giusto, sbagliato?
Il governo ha ascoltato tanti interlocutori in queste settimane (c'era la fila delle lobby, fuori la porta della commissione al senato): perchè non ascoltare anche i sindacati? E magari anche i pendolari?
Personalmente sono favorevole alla separazione della rete, ma non alla privatizzazione del servizio. Perchè se la logica del profitto a tutti i costi dovesse essere applicata anche ai treni dei pendolari, questa porterebbe alla chiusura delle linee meno remunerative.
Già ora Moretti investe solo sui frecciarossa che non sui treni regionali...

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