29 ottobre 2012

La caccia all'evasione

In Grecia il giornalista che si è permesso di pubblicare la lista degli evasori greci, la "lista Lagarde", è stato arrestato per violazione della privacy:
Ha lanciato un ultimo messaggio su Twitter prima di venir portato via: «Stanno entrando ora in casa con un procuratore, mi arrestano. Diffondete la notizia». Le manette per Costas Vaxevanis, giornalista investigativo greco, sono scattate ieri. È accusato di violazione della privacy, dopo che il magazine Hot Doc, da lui diretto, ha pubblicato sabato una lista di 2.059 nomi di cittadini greci che hanno depositato soldi in Svizzera evadendo il fisco.
Nomi importanti: funzionari pubblici, armatori, editori, giornalisti, diversi uomini d’affari, ex ministri e pure un consigliere strettissimo del premier Samaras. Appena saputo del mandato d’arresto nei suoi confronti, Vaxevanis ha scritto: «Invece di arrestare gli evasori e i ministri che hanno avuto in mano la lista, cercano di arrestare la verità e la libertà di stampa».
In Germania accade invece che le liste degli evasori, anche se ottenute illegalmente, vengono usate per contrastare l'evasione (Report - La grande evasione):
GIOVANNA BOURSIER FUORI CAMPO
Per incassare il fisco tedesco usa ogni mezzo, compreso l’acquisto dei cd venduti da bancari svizzeri o del Lichtenstein, con nomi e conti segreti di migliaia di evasori. Sono prove ottenute illegalmente, ma la Corte Suprema tedesca ha stabilito che se servono a recuperare evasione va bene.
THOMAS EIGENTHALER – DSTG (SINDACATO FISCALE TEDESCO)
Ovviamente prima lo Stato si accerta che su questi cd siano contenute informazioni
effettivamente valide, e importanti. E alla fine il denaro pagato per acquistarli è risultato molto meno dell’evasione poi recuperata.
GIOVANNA BOURSIER FUORI CAMPO
Per ottenere le liste elettroniche lo Stato finora ha speso meno di 10mln, ma entro quest’anno rientrerà di circa 1,8mld.
THOMAS EIGENTHALER – DSTG (SINDACATO FISCALE TEDESCO)
Per questo noi non vogliamo che si vieti l’utilizzo di questi cd. Anche perché c’è un altro aspetto positivo: siccome nessuno sa cosa c’è in quelle liste, ossia che informazioni possiede davvero il fisco, chi immagina che potrebbe esserci anche il suo nome, spesso prima di essere beccato preferisce autodenunciarsi. Ci sono state quasi 27.000 autodenunce, grazie alle quali sono rientrati 3-4mld nelle casse pubbliche.
GIOVANNA BOURSIER FUORI CAMPO
Da noi la magistratura ha ordinato di distruggere la lista Falciani con 5.000 nomi di italiani che però sono rimasti nelle mani del fisco che ha già accertato 560mln evasi.
GIOVANNA BOURSIER
Quindi la magistratura dice distruggete la lista Falciani perché non è utilizzabile come prova in quanto acquisita illegalmente. Il fisco va avanti…
GIANLUCA CAMPANA - GUARDIA DI FINANZA
Esattamente. Al momento noi abbiamo utilizzato queste informazioni per avviare oltre 3.000 verifiche di cui 2.700 concluse che, allo stato, ci hanno consentito di scoprire oltre 560 mln di redditi sottratti a tassazione e denunciare per reati tributari alle competenti procure della Repubblica circa 170 persone.
Dunque in Grecia, come in Italia, il principio della lotta all'evasione passa in secondo piano rispetto a quello della privacy (ma non ci si fa problemi a pubblicare servizi di gossip su la principessa Kate). 
Forse che sia questa la causa dei nostri problemi economici?
Gli evasori possono dormire sonni tranquilli.


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