Come per le pensioni e per il lavoro, questo governo per risolvere il problema dell'Ilva ricorre alla via più semplice.
Un decreto che annulla vincoli (e di fatto morti e malati), in continuità con la linea berlusconiana (di Acerra e delle altre discariche in deroga, diventati con un tratto di penna siti di interesse).
E' la via più semplice: chiedere all'Ilva di bonificare e di smettere di inquinare significava mettersi contro i Riva (che sono anche soci di Alitalia e poi magari Passera ci rimane male) e contro Confindustria.
Stesso film visto con l'IMU: farla pagare alla Chiesa (per le scuole paritarie e per gli altri edifici) significava mettersi contro il Vaticano.
Più semplice continuare a non far pagare ciò che è di Cesare.
Strano questo governo: dovrebbe essere il più europeista (non come la Lega o Grillo, dei veri pericoli per la stabilità) eppure tutte le raccomandazioni che arrivano le ignora.
Quella sulla legge 40, quella sulle discariche, sulla corruzione, sull'IMU da far pagare a tutti.
Diciamo che, di tutte le promesse di cambiamento (quelle su rigore, crescità ed equità, la Rai, l'anticorruzione, la ripresa, le liberalizzazioni), l'unica mantenuta è il rigore.
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