Il segretario confederale della CGIL, ha risposto alle parole del premier sulle ali estreme da tagliare, dall'assemblea dei lavoratori dell'IDI.
L'istituto dermatologico, di proprietà di un ente religioso, su cui sta indagando la magistratura per un buco delle sue casse: casse che sarebbero state svuotate dai vertici dell'azienda.
La CGIL è stata loro accanto, non per manifestare vicinanza o solidarietà, ma per dare sostegno a questi lavoratori che pur non prendendo uno stipendio da mesi, continuano a garantire la continuità del servizio, presentandosi tutti i giorni al lavoro.
Oggi sono loro a pagare il prezzo per questa cattiva gestione: per il piano di riorganizzazione della sanità nel Lazio del commissario Bondi, quello che gestirà anche le candidature del premier Monti, quel posto potrebbero anche perderlo.
Perché il modo più semplice per far rientrare i conti non è fare trasparenza sui conti, cacciare i cattivi amministratori e chiedergli di pagare il conto. Rendere efficiente una struttura sanitaria.
I conti si fanno sulla pelle di chi lavora: sui suoi diritti, sugli stipendi, sui posti da tagliare.
Dottor Monri, è la CGIL un'ala estrema da tagliare, o è la malagestione della sanità, nel Lazio come in Lombardia? Le esternalizzazioni, la precarietà, le nomine politiche di manager incompetenti, gli sperperi?
Criticando la CGIL e il suo lavoro, lei sta attaccando anche queste persone. Che meritano rispetto. Un rispetto e un aiuto, proprio in questo momento di crisi. Un momento in cui c'è bisogno di più stato e non di meno stato.
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