09 gennaio 2013

Lo dice l'Europa

La relazione dell'UE  (“Lavoro e sviluppo sociale in Europa nel 2012”) parla chiaro: l'IMU è una tassa non progressiva

“L’Imu è soltanto leggermente progressiva, con l'importante eccezione degli individui più poveri che, se hanno una casa di proprietà e devono pagare la tassa, rischiano di trovarsi in difficoltà”.

Il sistema del welfare non è sufficiente a coprire i problemi degli italiani: la spesa sociale non va tagliata ma occorre  “un attento ribilanciamento della spesa, piuttosto che un suo aumento”.

In Italia chi perde il lavoro  fa fatica a ritrovarlo diventando disoccupato di lungo periodo:  “Dopo cinque anni di crisi economica e con il ritorno della recessione nel 2012, la disoccupazione raggiunge picchi che non si erano visti da quasi vent'anni”.

E anche che l'uso di tasse indirette in Italia, come l'IVA hanno “un impatto sulla disuguaglianza di reddito disponibile nei gruppi più poveri”.

Dunque alla fine i nodi arrivano al pettine: le tasse (per coprire il debito), il lavoro (e la disoccupazione giovanile), la spesa pubblica e il rischio di allargamento della fascia di povertà.
Questi i problemi da affrontare.
Ieri sera a Ballarò, ho assistito ad un esempio di come si può chiacchierare su questi problemi, anche con argomenti seriosi, senza arrivare ad alcuna soluzione.
Ospiti in studio, tra gli altri, la candidata PDL al Lazio Lorenzin, Irene Tinagli, candidata per la lista Monti e l'ex magistrato Pietro Grasso, candidato per il PD.

Cosa serve fare per ridurre le tasse?
Ora sono tutti d'accordo: si devono abbassare le tasse, a parole sono tutti d'accordo. anche Monti, che, come prima Tremonti e Berlusconi, non lo ha fatto.
La Tinagli proponeva una ricetta semplice: riduciamo la spesa pubblica e così liberiamo risorse per abbassare la tasse (e far ripartire l'economia).

Si fa in fretta a parlare di spesa pubblica da tagliare, sono capaci tutti. Come si fa in fretta a parlare di riforme.
Quale sarebbe, di grazia, questa spesa da tagliare? La spesa per le pensioni, la sanità, il welfare, la spesa per regioni, per far funzionare la macchina dello stato ?

Questa mattina mi sono alzato con un bel mal di testa. La consueta lettura del Fatto Quotidiano non mi ha aiutato molto.
Lo scandalo degli appalti del Viminale, per il CEN a Napoli e gli arresti di alti funzionari della polizia.
Le spese militari, che non hanno subito tagli (nè all'epoca di Prodi, né all'epoca di B. tra l'altro): oltre ai caccia F35, a piano abbiamo anche l'acquisto di 2 sommergibili (2 miliardi di euro) per pattugliare le coste.

Chissà se questi esperti hanno mai sentito parlare delle cricche, della corruzione, dell'evasione fiscale, della criminalità organizzata.
La spesa pubblica va diminuita nel senso di combattere le mazzette, le cricche, gli appalti fatti per favorire i pochi a danno di tutti. A Napoli, l'appalto per il centro dati è stata fatta con urgenza, doveva terminare nel 2010, e non  è ancora pronto.

Il budget per le armi riguarda aziende come Finmeccanica che è finita sotto indagine per una inchiesta di corruzione internazionale.
Eppure nulla è cambiato.

Nelle prossime settimane si continuerà con questo chiacchiericcio anche fastidioso.
Le stesse persone che non hanno abbassato le tasse, parleranno di tasse da tagliare.
Le persone che hanno fatto pochino per contrastare evasione e corruzione, diranno si deve fare la guerra agli evasori. Ma non le banche, i grandi evasori, le aziende che fanno fondi neri, per carità.
Il problema è che si dovrebbe mettere mano alle leggi, alla struttura dello stato (per snellire la burocrazia), alla trasparenza di conti, bilanci, appalti, costi.

Servirebbe un'altra mentalità, altre persone che hanno voglia di vedere che leggi esistono su partiti, evasione, tasse negli altri paesi europei.

Meglio parlare di patrimoniale, di IMU e di riforme.
Si fa meno fatica.

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