Siamo l'unico paese al mondo dove nelle procedure di Amministrazione Straordinaria delle grandi aziende in crisi il commissario straordinario è nominato dalla politica. Negli altri paesi le procedure dipendono dal tribunale, che è parte terza perché deve tutelare i creditori. Da noi c’è l’Amministrazione Straordinaria che dipende dalla politica, per tutelare l’occupazione e salvare il salvabile dell’azienda.
ALITALIAAlitalia viene dichiarata insolvente il 29 agosto 2008 e l’allora governo Berlusconi nomina commissario Augusto Fantozzi. Che dovrebbe vendere il vendibile per cercare di ripagare circa 3 miliardi di debiti a 35.000 creditori, insinuati al passivo al Tribunale fallimentare. Dopo aver venduto la parte buona dell’azienda, cioè rotte e aerei, a Cai, e il resto della bad company a saldo come poteva, Fantozzi nel 2011 presenta i conti: ha incassato poco più di 1 miliardo che però, tolte le spese, fa solo 400 milioni per i creditori.
Ma pensa di incassare ancora: sia dalle revocatorie, cioè circa 500 milioni di pagamenti che chiede indietro a banche, professionisti e fornitori, perché effettuati quando l’azienda era già insolvente, sia dall’azione di responsabilità civile contro gli ex amministratori Alitalia che sta per presentare al Ministero.
A luglio la consegna: chiede 3 miliardi di danni a 43 ex dirigenti, tutti gli ex amministratori in carica dal 2002 al 2008, tra i quali Cimoli, Mengozzi, Spinetta, Police, Prato, Bonomi. Ma negli stessi giorni il governo vara una norma che lo sfiducia, affiancandogli altri 2 commissari. Mai successo prima, e mai applicata dopo. Fantozzi si dimette e lo stesso governo nomina 3 nuovi commissari, i professori Ambrosini, Brancadoro e Fiori. Fantozzi oggi a Report dichiara: “effettivamente quell’azione era scomoda”. Adesso c'è un’altra azione di responsabilità, depositata il 31 luglio scorso al Ministero dai 3 nuovi commissari: gli ex dirigenti da 43 sono diventati 5 e i danni richiesti da 3 miliardi sono ridotti a 82 milioni. Nessuno ne sa nulla perché il Ministero non ha ancora deciso, e tra 4 mesi scatta la prescrizione.
CIT La Cit era la grande azienda di stato del turismo, privatizzata a fine anni ’90, dal 2006 è in Amministrazione Straordinaria. Il Commissario Antonio Nuzzo finora ha incassato circa 130 milioni a fronte di 800 milioni di passivo. E gli hotel, villaggi ed ex agenzie le ha vendute al gruppo Soglia, che nel frattempo è fallito. Così i dipendenti anziché tutelati da 2 anni di occupazione si sono ritrovati a passare da un’amministrazione straordinaria a un’altra, mentre gli immobili sono finiti in una fiduciaria.
TIRRENIA Poi c’è Tirrenia, dove il commissario è Giancarlo D’Andrea, l’ex Presidente di Alitalia Servizi fallita nel 2008. Ha venduto navi e rotte a un armatore e un fondo di investimento, per 380 milioni ma ne han versati 200 e il resto, dicono, lo salderanno solo a fronte dei contributi di stato per le rotte in perdita che però l’Europa non ha ancora autorizzato. Intanto i soci litigano, e l’uno accusa l’altro di non rispettare i piani mettendo a rischio il futuro della nuova Tirrenia, la Cin.
Perché le procedure di dismissione sono lunghissime, costose, poco trasparenti e alla fine i creditori non rientrano mai dei loro crediti? Dove sta la responsabilità di un meccanismo che non funziona?Ne parleremo nell'inchiesta "Lo stato fallimentare" in onda domenica alle 21.30 su Rai3.
Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
07 aprile 2013
Reportime - i grandi fallimenti di stato
L'anteprima dell'inchiesta di questa sera di Giovanna Boursier per Report
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Mi raccomando, siate umani