09 giugno 2013

Due anni fa il referendum sui beni comuni

Due anni fa il referendum sull'acqua e per la difesa dei beni comuni e ancora stiamo aspettando che la politica lo applichi nella sua interezza.
Difendendo i beni comuni e sottraendoli dalle logiche di profitto.

Invece, quello che vediamo è che ogni tanto si torna a parlare di nucleare e, sull'acqua, i privati continuano a fare affari: ma la volontà dei cittadini non andrebbe rispettata?
Alla fine è inutile chiedersi come mai la gente non vada più a votare, a che serve?

La difesa dei beni comuni comprende anche la difesa dell'ambiente dell'aria: ma questa crisi non solo sta distruggendo anche imprese e posti di lavoro, ma mette a rischio la difesa dell'ambiente.

E così a Milano il comune decide che fare le giornate senza auto costa troppo e che si deve allora rinunciare a fermare il traffico. Difendere la salute costa, questo è il paradosso di questi tempi: mentre inquinare, rovinare il paesaggio, distruggere il verde per fare nuove autostrade, per grandi opere fa pure aumentare il PIL ..

Ma impoveriscono il paese. Perché il pil che aumenta arricchisce i pochi a discapito di tutti. Anche per i risvolti poco etici (e un po' criminali) dello sviluppo italiano, quello che tanto piace alle imprese e alla politica.
A La Maddalena, lo stato ha speso più di 300 ml di euro per le bonifiche e per la ristrutturazione dell'ex Arsenale, che poi è stato concesso, a presso di favore, alla Mita Resort del gruppo Marcegaglia.
Il G8 poi, non si è più fatto in Sardegna ma a l'Aquila e a la Maddalena è tutto in stato di abbandono, anche dopo che si scoprì che le bonifiche non erano state fatte sulle acque antistanti.

Chi deve fare le bonifiche adesso? C'è l'inchiesta sulla cricca della Ferratella, il gruppo di imprese e imprenditori che ruotavano attorno alla Protezione civile.
Lo stato ha scaricato i costi dei lavori a carico della regione, che probabilmente dirà che non ha soldi. Una seconda beffa: il bene comune ha valore solo se viene cementificato o messo a profitto.
Ai nostri posteri lasceremo solo cemento, rifiuti e macerie.

E poi senti i giovani industriali parlare di rivolta... Dove eravate voi? Cosa avete fatto voi per evitare questo?

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