06 giugno 2013

Nessuno è innocente, di Roberta De Falco

"Trieste ha una scontrosa grazia. Se piace, è come un ragazzaccio aspro e vorace, con gli occhi azzurri e mani troppo grandi per regalare un fiore; come un amore con gelosia."Umberto Saba.
Che bello l'esordio letterario di Roberta De Falco, pseudonimo dietro cui si nasconde la sceneggiatrice Roberta Mazzoni.
Bello perché è un libro che contiene più libri, che da spunto per tante riflessioni, perché nessuno dei personaggi è scontato, è il romanzo corale che viene fuori è un gioco di equilibrio tra queste persone, dove nessuno prevale in modo netto sugli altri.

Pur partendo dal meccanismo del giallo, nulla è scontato in "Nessuno è innocente": giallo anomalo quasi.
Anomalo come il caso che il commissario di polizia Ettore Benussi, di Trieste, deve affrontare: come è morta Ursula Cohen, una signora anziana che viveva sola nella sua villa, trovata morta nelle acque antistanti il molo?
E' stato un incidente, come pensa (e spera un pò) il commissario, oppure dietro la morte potrebbe nascondersi un omicidio, come invece ritengono i suoi due giovani ispettori?

Elettra Morin, attenta, perspicace, determinata, e il timido ma anche lui capace Valerio Gargiulo. Vorrebbe tenerli al guinzaglio, i due giovani collaboratori, il commissario Benussi.
Alle prese con la sua pancia, per cui ha deciso di seguire una dieta Dukan rinunciando a tutti i carboidrati. 
Ma l'indagine ben presto si rivela, come già anticipato, più complicato di quello che sembra. Perché la morta aveva delle ferite sul corpo ed è stata spinta in acqua, in una fredda notte di Bora dove nessuno sembra aver visto niente, sul porto.

Non solo: indagando nella cerchia di persone con cui la Cohen aveva a che fare, i due ispettori scoprono che più o meno tutti avevano un motivo per uccidere la vecchia:
"Una vecchia era morta e intorno a lei giravano dei falchi tutti in attesa di un cambiamento di vita che avrebbero ottenuto grazie al denaro che questa morte avrebbe loro dato."

Ursula Cohen aveva un carattere burbero e difficile: aveva fatto ammattire la sua badante, una signora di origine brasiliana Violeta Amado. Il suo giardiniere e autista, che l'ha accompagnata proprio la sera del delitto.

Ma anche tra i parenti prossimi: il nipote, Sergio, ambiva ad ereditare la vecchia villa, per risanare i suoi problemi finanziari.
Villa che era stata venduta in nuda proprietà ad un commerciante, quasi 10 anni prima, senza che questi fosse riuscito a prenderne possesso.
Della Villa era interessata anche la moglie del nipote Sergio, Marisa, per motivi che si comprenderanno poi.

Tra colpi di scena, inseguimenti, false piste, la squadra del commissario Benussi, e prima di tutti Elettra, riuscirà a sbrogliare la matassa.

"Nessuno è innocente", come ho già detto, ha tante storie al suo interno: le pagine del presente si alternano alle pagine di un diario personale, scritto dentro il campo di Auschwitz, da una signora ebrea, portata via dalla sua vita proprio da Trieste. 
"Com’è stato possibile che un’intera nazione si sia trasformata in un unico spietato carnefice di milioni di persone innocenti? Innocenti. Sì, perché chi nasce è sempre innocente. [..] Hanno tutti ubbidito ciecamente. Potrei capirlo, se qualcuno di loro lo avesse fatto per puro senso del dovere. Forse, ci saranno stati dei casi. Ma la maggior parte ci ha preso gusto. È questo che mi fa impazzire. Ci hanno impedito di vivere anche il nostro futuro. Nessuno di noi sopravvissuti è mai riuscito ad uscire da quel campo maledetto, da quell’odore acre dei forni, da quel fango, da quell’umiliazione .."

C'è dunque, oltre alla storia investigativa, storia, con la S maiuscola: ma dietro i personaggi, le loro, di storie, vengono raccontate con molta delicatezza: il commissario e il difficile rapporto con la figlia Livia. Una ragazza ribelle, piena di rabbia: una rabbia usata per nascondersi al mondo:
«Hai ragione, ho sbagliato termine. Volevo dire una bellissima ragazza che si nasconde dietro a una maschera?» «Tutti hanno una maschera.» «Giusto. E sai perché ce l’hanno?» La ragazza non rispose. «Per paura.» «Io non ho paura di niente.» «Hai paura di guardarti allo specchio.»
Il rapporto genitori figli, si scopre essere un comune denominatore di gran parte dei personaggi: rapporto che è alla base della loro maturità e delle loro scelte (o, per alcuni di queste, della non maturità e delle non scelte). 
Il passato, purtroppo, decide è influenza quello che noi siamo. E se il passato che si è vissuto è una storia di orrore, senza nessun amore familiare, può diventare un vuoto che si porterà dentro per tutta la vita.

Aspettiamo fiduciosi i prossimi capitoli di questa saga: il commissario Benussi, la sua dieta e le sue velleità da scrittore.

Qui di seguito trovate il link per leggere in anteprima il primo capitolo di Nessuno è innocente:
http://issuu.com/sperling-kupfer/docs/nessuno_e_innocente  

Qui invece il booktrailer: 



L'intervista all'autrice su Il piccolo
A chi assomiglia Benussi?
«Un po’ ai miei pensieri. Per esempio, questo suo rapporto difficile con il cibo mi riguarda da vicino. E poi il suo senso di frustrazione per come gli architetti stanno stravolgendo le nostre città. Io sono figlia di un architetto e sono allibita davanti allo scempio fatto da tante firme del ’900. Abbiamo perso di vista il concetto di armonia».
Un uomo stanco, non solo perché è vicino alla pensione.
«Questo senso di stanchezza è comune a tutti, nel nostro tempo. Sembra che qualcuno ci abbia sottratto la speranza. Benussi prova questo senso di sfinimento, ma trova nei rapporti umani il coraggio di non arrendersi».
Sulla scena della sua storia si affollano molti personaggi...
«Sono loro che mi aiutano a illuminare le storie che scrivo. Io devo solo ascoltarli, seguire le loro parole. Per esempio Violeta Amado, la badante brasiliana di Ursula Cohen, mi ha suggerito una battuta splendida. Quando dice che gli uomini cercano nelle donne o la mamma o la puttana. E aggiunge che lei è troppo giovane per fare la mamma e troppo vecchia per essere puttana».

Il link per ordinare il libro su ibs
La scheda del libro su Sperling e Kupfer

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