Nessuno io mi chiamo; nessuno è il nome che mi danno il padre e la madre e inoltre tutti gli amici
08 luglio 2013
Da che parte sta la Chiesa
Probabilmente oggi, a Lampedusa (dove ancora attendiamo che , alla cerimonia del papa, non ci sarà nessun politico di peso.
Nè Alfano, nè Crocetta.
A testimonianza del cambio di politica, perché di questo si tratta, imposto da Bergoglio alla Chiesa, non solo contro l'ostentazione del lusso anche in materia di immigrazione.
Questo papa ha deciso di stare dalla parte degli ultimi. Così come il vescovo di Nola aveva deciso di essere presente (e non necessariamente di condividerne tutte le ragioni) dalla parte dei manifestanti davanti i cancelli di Pomigliano.
Dove dipendenti Fiat protestavano contro i sabati lavorativi pretesi dall'azienda quando ancora migliaia di persone sono in cassa integrazione.
Ecco allora le critiche e gli attacchi.
Il Giornale, che in prima pagina di ieri spiega come l'atteggiamento di Bergoglio sia di incitazione all'immigrazione clandestina.
E la prima pagina del Mattino di Napoli riporta la critica all'attegiamento del vescovo di Nola colpevole di essersi schierato coi violenti.
Il deputato leghista Matteo Salvini: "Il buonismo della sinistra è solo caccia al voto dell'immigrato".
Da che parte deve stare la Chiesa?
Da quella della Propaganda fide, una sorta di immobiliare per potenti e vip?
Da quella dello Ior, la Svizzera in Italia, per riciclare denaro sporco, della mafia o per pagare qualche mazzetta?
Da quella dei pedofili?
L'unica chiesa buona, per queste persone, è quella che benedice le bestemmie del potente e volta la testa dall'altra parta dai suoi scandali.
Che negozia certi favori politici (Imu e Ici) in cambio di una protezione dagli scandali e dall'affossamento di quei principi morali che la stessa Chiesa sbandiera.
In Sicilia poi, la Chiesa ha tante cose da farsi perdonare: a cominciare dai rapporti con le mafie.
Erano gli anni '70, quando il cardinale Ruffini chiedeva ai giornalisti "ma cos'è questa mafia?".
Si dovette arrivare al 1993, col grido di Wojtyla ad Agrigento "mafiosi convertitevi"
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