08 ottobre 2013

Report - tra il dire e il fare

I servizi trasmessi ieri sera da Report hanno letteralmente demolito il decreto del fare, l'insieme di leggi sventolate dal governo per giustificare la sua esistenza e prontamente tirate fuori quando si rinfaccia ai ministri il loro non aver fatto nulla.

Di quello bisognerebbe parlare, oltre che della vergogna delle leggi sull'immigrazione, dell'ennesimo scandalo che riguarda un politico (prontamente nominato a capo di una commissione) di maggioranza.

Tra il dire e il fare: mai titolo è più calzante. Tutte le parti che i giornalisti di Report hanno esaminato partono da buoni principi, ma dietro, appena si gratta la superficie della crosta, viene fuori il marcio.

Le nomine pubbliche devono essere valutate in base a curriculum, devono essere vagliate da una commissione, ci saranno cacciatori di teste che selezioneranno i migliori manager al mondo.
E invece .. Ciucci confermato all'Anas, Moretti, Scaroni e Conti rispettivamente a Trenitalia Enele e Eni. Nonostante i tre rinvii a giudizio (per reati ambientali e disastro ferroviario).
Ciucci è quello dei contratti capestro per il ponte sullo stretto, per cui dovremo pagare delle penali alle società che hanno preso gli appalti senza aver fatto nulla.
Eni e Enel non navigano in buone acque, eppure gli stipendi dei loro manager non sono corrispondenti ai risultati.
Scaroni è passato da 4,8 a 6,4 milioni di euro dal 2011 al 2012.

De Gennaro è stato nominato amministratore di Finmeccanica senza avere competenze specifiche, è stata solo una scelta politica. Bisignani docet, con buona pace del povero Fassina, costretto all'ennesima figuraccia ("oggi abbiamo trasparenza", dice).

La riforma del Catasto servirà ad evitare le sperequazioni sulle rendite catastali tra comune e comune: sperequazioni che significa che se a Palermo il valore medio dell'IMU è di 30 euro, la differenza rispetto alle altre città del nord la deve mettere lo stato centrale.
Serve la riforma del catasto per rivalutare le case dei centri storici delle città, Milano e Roma, che oggi hanno valori quasi inferiori ai quartieri periferici.

A Milano e a Monza sono riusciti a creare un polo catastale: la nuova mappatura delle case, nel centro città, ha fatto risparmiare al comune 1 milione di euro.
Sarebbe forse il caso di affidare la revisione del catasto anche agli enti locali, visto che sono loro che oggi fanno la riscossione crediti per lo stato centrale.

Ma non sarà così: l'agenzia delle entrate ha assorbito quella del territorio: possiamo solo sperare che tra cinque anni (tanti ne serviranno) certe storture siano aggiustate.

Indennizzi sui ritardi della ppaa: altra legge sbandierata come fosse una riforma epocale.
il privato che ritiene di aver subito un ritardo per una pratica può chiedere un indennizzo per un tetto massimo di 2000 euro. Col rischio però di dover subire un ricorso da parte del Tar e di dover pagare pure.
E' contorto, lo so.
Ma questo è quanto hanno partorito i  ministeri della pubblica amministrazione, quelli che ora sappiamo essere, per loro stessa ammissione, composti da incompetenti.

La "burocrazia zero" è un'altra bufala. Semplicemente non esiste, se non sulla carta.
D'Alia invita a parlare con Zanonato (ma non è lui il ministro della semplificazione?).
Zanonato non sa nulla.

I debiti della pubblica amministrazione verranno pagati tramite rincari delle tasse locali: rincari imposti alle regioni, se vogliono accedere ai mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti.

I fondi per i rinnovi macchinari ci sono: sono 5 miliardi sempre anticipati dalla Cdp (i nostri libretti postali).
Peccato che poi a concedere i prestiti siano le banche, che in questi anni hanno chiuso il rubinetto dei prestiti: dice banca d'Italia che siamo a -41 miliardi.

E ci sono ancora i 12 miliardi, stanziati nel 2009 per le imprese e non ancora erogati. Lì fermi nei ministeri.

La mediazione: non sappiamo chi controllerà i mediatori e gli enti di formazione.
C'è il rischio concreto che si creino situazione di conflitto di interesse (enti di mediazione dentro studi di avvocati e commercialisti).
Non ci saranno ispezioni, spiega il sottosegretario Ferri.
E attorno alle società che sono state accreditate per fare mediazione, ci sono troppe strane amicizie politiche.
Presso E-Campus insegna Dell'Utri, il figlio di Schifani ed è considerato un ente vicino a Berlusconi.

Tra le società accreditate anche la Camera di conciliazione SRL:

La prima riforma sulla mediazione civile obbligatoria, l’ha fatta nel 2010 Angelino Alfano quando era ministro della Giustizia. È allora che vengono accreditati centinaia di enti di mediazione. Tra gli altri c’è anche l’organismo Camera di Conciliazione Srl. Questi i soci : Luigi Laudicina, nipote dell’ex segretario generale della Camera di
Commercio di Trapani Filippo Sparla, il cui nome era negli elenchi della loggia massonica segreta Iside 2; Gaetano Vita, presidente del Collegio dei Revisori della Camera di Commercio di Trapani, la Confcommercio trapanese; e infine Daniela Pace, figlia di Pino Pace, presidente sia della Confcommercio che della Camera di Commercio di Trapani.

Chi è stato il braccio destro di Pace? Alessandro Alfano, fratello di Angelino, ex segretario generale di Unioncamere Sicilia e anche della Camera di Commercio di Trapani. Ed era proprio Alfano il responsabile di Unioncamere Sicilia del progetto per promuovere la mediazione civile.
Un caso?

L'agenda digitale: quest'anno avremo 20 milioni di euro un meno per la barda larga. Tanto non riusciremo a spenderli, rassicura il ministro.
Forse facevano comodo al comune di Conca Casale dove, quando piove, non funziona più internet, sono tagliati fuori dal mondo.
Per il fascicolo sanitario elettronico il governo ha stanziato solo 10 ml di euro: sempre D'Alia, invita il giornalista a rivolgersi alla Lorenzin (ministero salute), perché non ne sa nulla.

Se il settore sanitario fosse informatizzato ci sarebbe un risparmio di 6,5 miliardi.
Risparmieremmo 995 milioni/mese se solo le banche dati sparse tra enti locali e amministrazione centrale si parlassero.
Se riuscirebbe ad incrociare i dati, per fare una vera lotta all'evasione, per i controlli fiscali.

Incentivi ai giovani: il governo Letta ha strappato all'Unione Europea 1,5 miliardi per incentivare le assunzioni di giovani (sotto i 29 anni).
Peccato che non sappiamo come spenderli: non per i centri per l'impiego, sicuramente.
Tra l'altro non abbiamo speso (Stato e regioni) da 5 a 7 miliardi di fondi sociali in questi ultimi anni.
Rischiamo di avere questi fondi, che però non produrranno nessun beneficio per l'occupazione.
Questo perché per anni, si sono pianificate riforme sul lavoro, ma non sono mai state fatte politiche sul lavoro.

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