24 novembre 2013

Cos'è questo golpe

Prosegue la lettura del libro di memorie e racconti di Benedetta Tobagi “Una stella incoronata di buio”, sulla strage di Brescia del 1973: nel capitolo “Cos'è questo golpe”, si parla dei tentativi di colpo di stato, a cavallo tra il 1964 e il 1974. Forse, più che tentativo di colpo di stato, erano solo una minaccia di colpo di stato, una “intentona”, per usare l'espressione spagnola. Minaccia che serviva a condizionare l'azione politica (il governo Moro di centrosinistra, il governo Rumor alle prese con l'autunno caldo, bloccare l'avanzata delle sinistre spegnendo nel sangue tutto l'entusiasmo delle piazze).

Mi hanno colpito i proclami che i golpisti avevano preparato, sono molto simili:

LA FORMULA POLITICA CHE PER UN VENTICINQUENNIO CI HA GOVERNATO E HA PORTATO L'ITALIA SULL'ORLO DELLO SFACELO ECONOMICO E MORALE HA CESSATO DI ESISTERE: così il principe Borghese avrebbe dovuto salutare la nazione dopo aver assunto il controllo dei ripetitori Rai.E tra i punti programmatici per il «golpe bianco» di Sogno, leggiamo:
A CAUSA DI UNA CLASSE POLITICA CORROTTA ED INCAPACE, CHE HA APERTO UN PROCESSO DI PARALISI PROGRESSIVA E DI DEGENERAZIONE IRREVERSIBILE DEL REGIME, È VENUTA A MANCARE OGNI BASE DI LEGITTIMITÀ AI MASSIMI ESPONENTI DELLO STATO E DEL GOVERNO CHE HANNO SISTEMATICAMENTE VIOLATO ED IGNORATO LE NORME E I PRINCIPI NON SOLO DELLA COSTITUZIONE, MA DEL CODICE PENALE.
Carlo Fumagalli, interrogato due giorni dopo la strage di Piazza della Loggia, si lancia in una vibrata denuncia della partitocrazia: «Io non credo più in questa forma di democrazia basata sui partiti, non credo a questi sistemi bicamerali .. Qui in Italia in ventisette anni abbiamo avuto trentadue governi .. questa sorta di democrazia, che io chiamo dittatura parlamentare, ha condotto al sottogoverno, quindi a tutte le forme della corruzione e a tutte le forme di degradazione morale e materiale della nazione».
Scrive Benedetta Tobagi: “Chi voleva sovvertire il sistema, insomma, dichiarava di essere in lotta contro un sistema vecchio e malato. Gli attacchi alla «farsa democratica» e a a una politica marcia e pletorica hanno sempre avuto gioco facile, in Italia. Insieme all'anticomunismo, questi argomenti sono stati la «placenta del golpe»[..]La corruzione diffusa, la crisi di governabilità, la necessità di interventi forti in materia economica erano argomenti reali. Già negli anni settanta, infatti, il sistema aveva un livello di efficienza pateticamente basso: uno dei tanti frutti avvelenati della democrazia «bloccata» della guerra fredda. Certi della propria insostituibilità, la Democrazia Cristiane e i partiti a lei consociati al governo perfezionarono un sistema di potere clientelare, spartitorio e diffusamente corrotto.”
Una stella incoronata di buio, pagina 176.
Interessante il parallelo, forse forzato, coi giorni nostri, dove si parla di golpe in ogni momento: per unasentenza di condanna, per una legge elettorale che cambia le regole del gioco, per un voto di decadenza.
E dove i problemi del paese, che negli anni settanta generavano quei mostri (e quelle stragi che hanno insanguinato il paese), sono rimasti tali.
Così come è anche rimasto tale il senso di insostituibilità di chi governa.

Meriterebbe ulteriori approfondimenti.La scheda sul sito di Einaudi, il link per ordinare il libro su Ibs e Amazon

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